Emma Bonino ha parlato della legge anti-gay russa che sta provocando un’ondata di proteste internazionali con Sergey Lavrov durante il loro recente incontro a Roma . «Ne ho parlato con Lavrov – ha detto il ministro degli Esteri intervistata su Radio Anch’io – ho fatto dichiarazioni pubbliche riprese dalla stampa». «È chiaro che la risposta russa è più o meno sempre la stessa, non c’è nessuna discriminazione, sono solo vietate tutte le iniziative che possano coinvolgere minori». Ma la titolare della Farnesina ha detto di non aver creduto alle parole del suo omologo: Quel che ha detto «mi pare una scusa, un alibi che sicuramente non tiene», ha concluso il ministro ricordando che l’intera situazione dei diritti e delle libertà personali in Russia è sempre sotto l’attenzione di Italia e Unione Europea.
All’agenzia Itar Tass, Bonino ha detto che il paese russo ha «un’economia in crescita, che vuole aprirsi all’esterno, ma che ancora trova difficile rispondere rapidamente alle istanze di modernizzazione che provengono dalla società civile. Ho trovato un Paese dove la piazza non ha paura di far sentire la propria voce di forte dissenso se necessario rispetto a scelte non condivise da parte della classe politica. Ho trovato
pero’ un Paese che non si tira indietro di fronte alle responsabilità di leadership della governance globale (come testimoniato dalla Presidenza G20 di quest’anno e da quella G8 del 2014), ma che allo stesso tempo pone in essere misure controverse in materia di diritti civili e libertà fondamentali. Proprio perché siamo amici e proprio perché non può esservi autentica stima reciproca senza franchezza, rivolgo ancora un forte incoraggiamento a Mosca affinché non si risparmino sforzi per ancorarsi ai valori universali , alle conquiste di libertà e di diritti, e si acceleri il cammino verso una democratizzazione compiuta, ove la diversità sia considerata patrimonio di una società matura e responsabile».
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