La legge “Don’t say gay” (Non dire gay) promossa dalla destra USA sta producendo i primi risultati. A Orlando, in Florida, è scomparsa la parola “gay” da uno show Disney. Secondo Inside the Magic, popolare sito web che raccoglie impressioni e commenti di fan Disney, Topolino e Minnie non pronunciano più la parola gay, per non urtare il clima di persecuzione scatenato in Florida dall’approvazione delle leggi anti-LGBTI promosse dal governatore repubblicano Ron De Santis.
Il mese scorso Diseny ha lanciato lo show “Jollywood Nights“, evento a pagamento rivolto principalmente a fan adulti, nella fascia oraria successiva all’orario di chiusura del parco. Lo show si svolgeva nell’area “Hollywood Studios” di Disney World ed è andato in scena fino al 20 dicembre. Ora emerge che in un particolare passaggio dello spettacolo, la parola gay è stata completamente cancellata.
Durante “Jollywood Nights” andava infatti in scena uno sketch completamente nuovo, “Disney Holidays in Hollywood“, ispirato alla storia grandiosamente glamour (riferisce il sito del parco Disney) dei vecchi show tv natalizi di Hollywood, con protagonisti, tra gli altri, i personaggi del Muppet Show (Kermit, Miss Piggy….). Secondo il sito di fan Inside the Magic, un passaggio di “Holidays in Hollywood” ha visto Topolino e Minnie cantare “Deck the Halls”, sostituendo i familiari versi “Don we now our gay apparel…Troll the ancient Yule-tied carol” con “Don we now our cozy sweaters…I can think of nothing better.”
Come si evince, la fobia per la parola gay sta diventando un tema di paranoia politica per la destra USA al punto da indurre gli autori di uno show Disney ad ometterne l’uso, seppure in un contesto di significato semplicemente “gaio”.
Lo stato tradizionalmente repubblicano americano – dove si trova il Walt Disney World a Orlando – ha promosso una serie di leggi anti-LGBTQIA+ che stanno “contaminando“ le legislazioni di molti stati USA (qui un resoconto).
Un segnale incoraggiante per la democrazia liberale è arrivato lo scorso Novembre, quando la Corte Suprema USA ha bocciato la legge contro le drag queen promossa dallo stesso governatore De Santis. Lo scorso ottobre proprio durante l’Orlando Pride, in 200.000 avevano sfidato l’offensiva omotransfobica di Ron DeSantis con una ragazzina trans di 11 anni in prima fila.
L’ONU ha recentemente dichiarato profonda preoccupazione per il recente trattamento discriminatorio da parte degli Stati Uniti nei confronti delle persone LGBTQ+. L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha dichiarato:
“Negli USA stiamo assistendo ad attacchi vergognosi contro le persone LGBTQI+, in particolare contro i bambini LGBTQI”
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