Una notizia carina dalla Norvegia: Lo Språkråd, consiglio linguistico norvegese, ha proposto l’introduzione del pronome, Hen.
È un pronome neutro, sempre più utilizzato nel parlato, e potrebbe diventare una terza possibile alternativa ai due pronomi maschili e femminili, facendo un saltino oltre i binari.
“Con il passare del tempo abbiamo riscontrato che l’utilizzo di “hen” è aumentato e si è stabilizzato” dichiara Daniel Ims, dello Språkråd. L’utilizzo del pronome era già tra le proposte da lungo tempo, ma senza mai trovare un reale riscontro.
É una discussione in atto anche in altri paesi, con il fine non solo di non continuare ad utilizzare un maschile universale in ogni conversazione, ma anche per trovare uno spazio per le persone che non si riconoscono né nel genere maschile che quello femminile.
“Spero che inserendo hen nel dizionario possiamo contribuire a far capire il punto lì fuori, perché ci sono tante persone che non si sentono a casa con alcuni pronomi ma non trovano le parole per spiegarlo” spiega Carl Oscar Vik, diciottenne non binary. Vik spera anche che sia il primo passo verso un riconoscimento legale per il terzo genere.
Se in Francia, nel vocabolario Le Robert, si è parlato del pronome iel, e nei paesi anglofoni si va a cannone con il they singolare, in Italia ancora arranchiamo per creare un linguaggio davvero neutro: la possibilità meno cacofonica di tutte ad oggi, mettendo da parte asterischi o x, rimane la piccola shwa (ǝ).
Una mossa più semplice rispetto le altre, ma non ancora del tutto sufficiente (soprattutto nel parlato).
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