Credito foto in cover: Courtesy of Visit Reykjavík
Il parlamento islandese ha approvato una legge che vieta la terapia di conversione sulla base dell’orientamento sessuale, dell’espressione di genere e dell’identità di genere.
Nessun parlamentare ha votato contro il disegno di legge, presentato dalla deputata Hanna Katrín Friðriksson, con 53 voti favorevoli e tre astenuti. Friðriksson ha sottolineato come le pratiche di conversione siano “basate esclusivamente sull’ignoranza e su idee reazionarie“, ribadendo come “non hanno posto nella nostra società“.
Ugla Stefanía Kristjönudóttir Jónsdóttir, scrittrice islandese, ha fatto notare come la legge abbia “avuto il sostegno di tutti i partiti in parlamento, nonostante i tentativi di noti gruppi transfobici sotto l’influenza inglese di opporsi, affermando erroneamente di essere riusciti ad ‘uccidere il disegno di legge'”. “Le loro argomentazioni sono state respinte come retorica anti-scientifica e anti-trans“.
Molti account transfobici britannici avevano infatti annunciato nei giorni precedenti al voto che il disegno di legge era affondato. Così non è stato.
Nel 2009 l’Islanda è diventata il primo paese al mondo ad avere un capo di governo apertamente gay, quando Jóhanna Sigurðardóttir venne nominata prima donna primo ministro. L’attuale primo ministro islandese è Katrín Jakobsdóttir, esponente del Movimento Sinistra-Verde.
L’Islanda è attualmente ad un eccellente livello di 90/100 nell’indice globale dei diritti LGBTQ+ di Equaldex, mentre nella Raibow Map di Ilga è al 4° posto su 49 Paesi dietro Malta, la coppia Belgio/Danimarca e Svezia.
Dal 2010 l’Islanda riconosce il matrimonio tra persone dello stesso sesso, oltre a consentire ai cittadini di cambiare il proprio genere senza interventi medici e di registrarsi come terzo genere grazie all’indicatore di genere “X” sui documenti ufficiali. Le coppie dello stesso sesso possono adottare legalmente, mentre l’omotransfobia è illegale in tutte le sue forme.
Solo poche settimane fa anche Cipro ha reso illegali le cosiddette terapie di conversione, seguendo Spagna, Grecia, Francia, Israele, Belgio, Messico, Scozia e Canada, che dal 2021 ad oggi le hanno bandite. In Italia, purtroppo, il dibattito politico non ha mai realmente preso forma. Nel 2016 l’ex senatore Lo Giudice aveva avanzato una proposta per rendere la terapia di conversione illegale, ma quest’ultima non è mai arrivata a essere discussa.
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