Attirati verso gli Stati Uniti con la promessa di soldi facili, giovani ragazzi gay ungheresi finivano nelle mani del proprietario di una società dal nome già di per sè poco rassicurante (“Never Sleep Inc.”) ed erano costretti ad avere rapporti sessuali con uomini a tutte le ore, prima a New York e poi a Miami. Questa in sintesi la tristissima vicenda che ha portato alla condanna di uno dei capi dell’organizzazione, il ventiseienne Andras Janos Vass, anche lui ungherese, di tratta di esseri umani: così ha deciso ieri un giudice della contea di Miami-Dade.
Ad aver impressionato il giudice è stata in particolare la storia di un ragazzo ventiquattrenne ungherese che ha testimoniato in tribunale, tornato negli Stati Uniti grazie alla donazione di un gruppo contro lo sfruttamento sessuale. Attirato tramite la chat di Gayromeo, il giovane ha avuto il biglietto di aereo pagato e dall’Ungheria si è ritrovato in un vero e proprio inferno. I suoi rapitori lo violentavano, uno dei capi minacciava continuamente lui e la sua famiglia ungherese di ritorsioni se fosse scappato: in cambio del “lavoro” non riceveva nulla, se non un po’ di cibo extra e qualche sigaretta qualora fosse riuscito a portarsi a letto qualche cliente in più. “E’ davvero difficile per me socializzare oggi – ha raccontato il ragazzo -, fidarmi e mescolarmi con gli altri. Ho cominciato a bere pesantemente per cercare di dimenticare ed ho perso tutti i miei amici.” Il ragazzo ora pensa di rimanere nel sud della Florida: “Noi lo sosterremo e ci assicureremo che abbia la vita migliore possibile qui”, ha detto Nathan Earl, che guida l’organizzazione che gli ha pagato il viaggio aereo.
Quanto a Vass ed ad altri due uomini, Gabor Acs e Viktor Berki, che sono in attesa di giudizio, è stato dimostrato che attiratavano le loro vittime, tutte di sesso maschile, dalle zone più povere dell’Ungheria. Nel 2012, furono tre le vittime, tutte ventenni e di sesso maschile, ad essere trasferite dall’Ungheria a New York per lavorare in quello che credevano fosse un business legale negli Stati Uniti. Le vittime “sapevano di restare a New York solo per un paio di mesi per guadagnare decine di migliaia di dollari, prima di tornare a casa”, era scritto sul mandato di arresto. Acs, Berki e Vass erano per l’appunto soci di questa società denominata “Never Sleep Inc.”. Ma a New York i giovani sono stati costretti a vivere in un appartamento con una sola camera da letto angusta ed ad avere rapporti sessuali tutto il giorno, alcune volte con clienti, altre in web-cam, coi video trasmessi su siti porno.
Fino a otto uomini vivevano e lavoravano in quell’appartamento. I loro passaporti erano stati sequestrati da uno dei soci, cosicché era impossibile per loro rientrare a casa. “Sono stato sotto il loro controllo, per tutto il giorno e tutta la notte“, ha detto una vittima in una dichiarazione letta alla corte. “Mi hanno usato come se fossi una macchina. Mi hanno venduto agli estranei. Non mi era permesso essere stanco. Non mi era permesso essere triste.”. Nel mese di agosto 2012, il gruppo si trasferì a Miami, dove sembrava che i ragazzi non fossero più costretti a prostituirsi. Ma invece nulla cambiò.
Vass avrebbe potuto ottenere una più severa pena, fino a 155 anni di carcere. Prima di entrare in questo business, Vass stesso fu vittima di altri due uomini e fu costretto a sposare uno di loro. “Non è stato lui a commettere le violenze”, ha detto l’avvocato della difesa Adam Goodman. E’ la prima volta che in Florida qualcuno viene condannato per traffico di persone omosessuali, con una nuova legge, molto più severa, entrata in vigore nel 2012. All’udienza finale di martedì erano presenti una ventina di persone aderenti a diversi gruppi per i diritti LGBT della Florida meridionale, alcuni anche con le bandiere rainbow.
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