Non ho collare nè guinzaglio, non posso essere ascritta a nessuna corrente del Pd, faccio parte della sinistra sinistra del partito ma a me non me se piglia nessuno. Troppissimissimissimo correntismo nel Partito Democratico. Pensate a me, che non vengo dalla Dc, dalla Margherita, dai Ds, dal PCI, vengo dai Verdi con origini in Democrazia Proletaria, chi me se vo’ piglià? Nessuno.
Così la senatrice Monica Cirinnà ha esordito in diretta radio a Un giorno da Pecora, nel commentare l’arrivo del nuovo segretario Enrico Letta. “È l’ultima speranza, l’ultimo treno, personalmente non lo conosco, non ho il suo numero di telefono ma credo che essendo un buon ascoltatore, sono convinta che sui temi che io seguo con passione, come quelli che riguardano i diritti, l’integrazione, la buona dignità per tutti, lui sarà molto avanti“.
E qui Cirinnà ha fatto un esempio specifico, preso dal primo discorso ufficiale di Letta da nuovo segretario. “Nessun altro avrebbe citato in un discorso di insediamento la LGBT Free Zone dell’Europa, e lui l’ha citata. Neanche Zingaretti“.
Ma la senatrice aspetta Letta al varco delle ipotetiche primarie Pd per il sindaco di Roma, da lei ampiamente richieste, se non fosse che L’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri si sia praticamente già candidato 48 ore fa. “Non è che ci si candida come i funghi che spuntano come quando piove“, ha precisato Cirinnà. “Noi abbiamo uno statuto, che prevede obbligatoriamente le primarie. Facciamole on line con i singoli circoli”. “Io mi sono candidata alle primarie, a meno che il mio partito non investa dall’alto l’amico Gualtieri, che io stimo e che sarebbe un ottimo sindaco“.
Chiusura con la richiesta di cittadinanza italiana per Patrick Zaki: “L’Italia si faccia sentire, ci vuole un atto forte. Non possiamo sottomettere i diritti umani ai diritti economici. Questa è una vergogna che dobbiamo cancellare“.
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