Pochi lo sanno ma il Pentagono è oggi un grande datore di lavoro per le persone trans negli Stati Uniti. Dal 1° luglio, le 15.500 persone che già lavorano per l’esercito potranno farlo alla luce del sole. Fino ad oggi, potevano lavorare ma non rivelare il loro status in base al DADT, residuo dell’amministrazione Clinton degli Anni 90.
Sin dal 1970 l’esercito considera ufficialmente le persone trans inadatte a servire. Ma la medicina ha dimostrato negli anni come non esista alcuna evidenza per tale divieto.
A differenza delle politiche contro gay e lesbiche, quello contro i trans era un divieto del regolamento militare e non una legge e quindi non è necessario l’intervento del parlamento.
Dice Victoria Rodriguez, direttrice del Trans/Gender Non-Conforming Justice Project: “Questa è una grande vittoria per le migliaia di persone trans che hanno servito e dato la vita nell’esercito militare in questi anni. Hanno servito il Paese con la paura costante di essere allontanate per quello che erano. Ora finalmente tutto cambierà”.
Il presidente di Human Rights Watch, Chad Griffin, afferma: “Alla fine, migliaia di coraggiose persone trans potranno servire la nazione col rispetto che meritano. Girando pagina su questa regola infelice, potremo reclutare e tenere i migliori candidati piuttosto che licenziare personale altamente qualificato per nessuna altra ragione che la discriminazione per motivi ideologici”.
Sono 18 gli Stati che ammettono le persone trans nell’esercito, tra cui Regno Unito, Australia, Canada e Israele. Tra questi non c’è l’Italia.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.