Arcigay non è convinta – per usare un eufemismo – della soluzione sulle unioni civili proposta dal segretario del PD Matteo Renzi giudicandola “inaccettabile e fuori dal tempo”. Il Sindaco aveva annunciato di voler inserire nel patto di Governo Letta-Alfano le unioni per le coppie di fatto, senza però entrare nei dettagli della proposta. «Nel giro di pochi giorni – scrive il presidente nazionale Flavio Romani – il neosegretario ha fatto uno slalom confuso tra il modello di unioni civili alla tedesca e le civil partnership inglesi, per poi precipitare rovinosamente su un istituto (ancora anonimo) che taglia fuori totalmente l’omogenitorialità, e che affronta con un unico strumento il tema delle coppie di fatto omosessuali e eterosessuali. Una proposta – continua Romani – che sposta le lancette indietro di anni, rimangiandosi tutti i proclami della campagna elettorale e che non tenta nemmeno di risolvere il tema della diseguaglianza.
«I diritti non sono negoziabili e l’uguaglianza non conosce approssimazioni: o c’è o non c’è. Perciò il Partito Democratico smetta di flirtare col centrodestra alla ricerca di un consenso che mai otterrà e compatti le forze parlamentari sulla proposta dell’estensione del matrimonio civile, l’unica nella quale si realizza il principio di uguaglianza. Matteo e Beppe – è l’esortazione di Romani ai leader di Pd e M5S – è qui che dovete firmare: solo il matrimonio ci rende tutte e tutti uguali. Qualsiasi altra strada rappresenterà inevitabilmente una risposta
insufficiente per cittadine e cittadini considerati di serie B”.
Il malumore arriva anche dall’interno del partito di Renzi. Sulla stessa linea di Arcigay si colloca infatti il senatore democratico Sergio Lo Giudice, primo firmatario di una proposta di legge sul matrimonio lgbt in discussione in Commissione Giustizia del Senato. «La richiesta di Matteo Renzi di inserire le unioni civili per le coppie dello stesso sesso nel patto di governo non appare una via praticabile, se non al costo di un suo ulteriore immiseriment». Per Lo Giudice, MatteoRenzi è passato da una proposta di «modello inglese delle civil partnership con step-child adoption» a quella «sulle unioni civili aperto alle coppie omosessuali come a quelle eterosessuali che non affronta il tema dei figli che vivono all’interno della coppia». Per questo «conto che Renzi voglia declinare in italiano gli impegni assunti in inglese».
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.