Si è spento oggi a 84 anni dopo una lunga malattia Don Andrea Gallo. Le ultime ore le ha passate nella sua comunità di San Benedetto al Porto, fondata da lui stesso e che da sempre è punto di riferimento non solo dei genovesi, ma di tutti coloro che credono nei diritti umani, in una chiesa più vicina agli ultimi, in un senso di accoglienza che non conosce confini nelle diversità
Sobrio e semplice, come era lui, l’annuncio della sua morte apparso sul profilo Facebook che in queste ore ha dato contezza a tutti dell’aggravarsi delle sue condizioni: “Alle ore 17.45 il cuore di Don Andrea Gallo ha cessato di battere,la comunità S.Benedetto e idealmente voi tutti siamo stretti intorno a lui”.
Don Gallo se ne va in un giorno che di certo lo ha reso orgoglioso della sua Genova, quello in cui il consiglio comunale del capoluogo ligure ha approvato il registro delle Unioni Civili , una battaglia in cui il prete amico, tra gli altri, delle persone lgbt ha sempre creduto e per la quale si è battuta.
Ma Don Gallo, come abbiamo ricordato ieri , su molti fronti si è speso da sempre a favore dei diritti di gay, lesbiche, bisessuali e trans, oltre che di tantissime altre minoranze.
Non solo la chiesa e la comunità cattolica perdono una voce libera e forte, forse la più religiosamente laica che si sia levata da molto tempo a questa parte.
Sempre in prima fila nelle battaglie per i diritti umani, lui stesso si definiva “angelicamente anarchico”.
di Caterina Coppola
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