Alessandro Zan: “Ringrazio Report per l’inchiesta, orgoglioso del Padova Village”

"Le loro inchieste fanno bene alla democrazia".

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Alessandro Zan ha chiarito con i giornalisti di Report il suo coinvolgimento in B-Proud, azienda che organizza il Padova Pride Village
Alessandro Zan ha chiarito con i giornalisti di Report il suo coinvolgimento in B-Proud, azienda che organizza il Padova Pride Village
4 min. di lettura

Tanto rumore per nulla? Non proprio. L’inchiesta di Report su Alessandro Zan e il Padova Pride Villag ha fornito l’occasione per raccontare che in questo paese è possibile fare impresa LGBTQIA+ senza finanziamenti pubblici, affrontando il mercato e creando valore. L’occasione ha anche evidenziato che Alessandro Zan non si è sottratto alle domande dei giornalisti di Rai 3 (un fatto raro in questo paese), non avendo egli nulla da nascondere. Zan ha chiarito che dal Padova Village “non c’è alcun tipo di guadagno“.

Alessandro Zan intervistato da Report a proposito del suo ruolo nell'ambito dell'organizzazione del Padova Pride Village
Alessandro Zan intervistato da Report a proposito del suo ruolo nell’ambito dell’organizzazione del Padova Pride Village

L’onorevole Alessandro Zan ha una società che incassa oltre un milione di euro dal Festival Lgbtqia+ di Padova” così si apriva ieri il post di anticipazione con cui il team coordinato da Sigfrido Ranucci annunciava l’inchiesta andata in onda poi ieri sera. Report, nelle parole del commercialista e revisore legale Stefano Capaccioli, ha spiegato che Alessandro Zan risulta amministratore unico, socio di maggioranza e beneficiario economico della società B-Proud srl, attività commerciale che organizza il PPV: “Non c’è alcun tipo di guadagno” ha risposto Zan “ho prestato il mio nome per dare una mano, ma lo faccio per spirito di servizio, a titolo gratuito“.

Nei bilanci dell’azienda di Zan risulta che nel 2022 la B-Proud ha fatturato € 1.322.803 con una perdita di €934. Nel 2021 il fatturato è stato di € 148.311 con un utile di € 117.401 e nel 2020 la B-Proud srl aveva fatturato €333.726 con una perdita di €119.837.

 

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I giornalisti di Report che hanno condotto l’inchiesta, Lorenzo Vendemiale e Carlo Tecce, hanno sottolineato un presunto conflitto di interessi tra l’attività di deputato di Zan impegnato (anche) per i diritti della comunità LGBTQIA+ e l’attività commerciale di B-Proud srl che al Padova Pride Village produce un evento dedicato proprio alla comunità LGBTQIA+.

Quanto realizzato da Zan e dai suoi collaboratori a Padova è un’ottima, virtuosa e meritoria attività di imprenditoria LGBTQIA+. L’inchiesta di Report, a detta dello stesso Zan, ha evidenziato la completa liceità dell’operazione. Così scrive su X/Twitter il deputato dem:

Così Zan ha mostrato apprezzamento per l’inchiesta di Report in un X/tweet:

Come ho sempre fatto, ringrazio Report per il lavoro d’inchiesta, questa volta anche su di me. Le loro inchieste fanno bene alla democrazia. Come ha confermato Report, ribadisco che non ho mai percepito alcun guadagno dalla manifestazione, che sono orgoglioso di aver fondato e che ha un importante valore sociale: i documenti lo attestano e sono pubblici.

Mi sono sempre messo a disposizione come volontario e a titolo gratuito, come confermano le mie dichiarazioni obbligatorie annuali alla Camera dei Deputati.
La società serve esclusivamente a organizzare la manifestazione, i cui incassi vengono ogni anno utilizzati per consentire la realizzazione e la sostenibilità della manifestazione stessa.
Ringrazio ancora Report per avermi dato l’occasione di spiegare in modo esaustivo.

 

Il Padova Pride Village nasce nel 2008, la prima edizione dura soltanto un mese, e si svolge dal 1° al 31 Agosto, presso l’ex Foro Boario di Corso Australia. Ma già dal 2009 il Village si sposta alla Fiera di Padova e allunga la durata, dal 10 Luglio al 29 Agosto – si legge sul sito. Durante gli anni, fino ad oggi, il Padova Pride Village va man mano crescendo di successo ed influenza, rafforzando la propria identità di tradizionale appuntamento per la comunità LGBTQIA+ italiana. Gran parte dello star system e dell’intellighenzia italiani (politici, scrittori, giornalisti, studiosi, attivisti) ha calcato il palco della Fiera di Padova davanti alla platea queer veneta, e non solo.

Alessandro Zan è da sempre impegnato per i diritti LGBTQIA+ e tutta la sua carriera politica è un esempio di instancabile sostegno alle cause delle minoranze e all’impegno per i diritti civili, per la parità di genere e più in generale per i temi legati all’uguaglianza e alle battaglie contro le disparità di diritti e di condizioni economiche della nostra democrazia.

Apertamente gay, nel 2001, Zan è entrato in politica con i Democratici di Sinistra. Nel 2002, ha promosso e organizzato il Pride nazionale a Padova (quando i Pride erano pochissimi e si era solitə scegliere ogni anno una città in cui fare un Pride di rilevanza nazionale). Nei primi anni 2000 Zan si impegna per l’introduzione in Italia dei Pacs, patti civili di solidarietà: il tentativo italiano di seguire l’allora modello francese e approvare le unioni civili per le coppie omosessuali, progetto poi fallito (in Italia si dovrà attendere il 2016 per le unioni civili).

Nel 2004, Alessandro Zan viene eletto consigliere comunale a Padova con i Democratici di Sinistra, e nel 2006, il Consiglio Comunale di Padova approva l’attestazione di famiglia anagrafica basata su vincoli affettivi, riconoscendo le coppie di fatto come “famiglia fondata su vincoli affettivi”. Nel 2009, Alessandro Zan si candida alle elezioni europee con Sinistra e Libertà, ma non viene eletto a Strasburgo. Successivamente è eletto consigliere comunale a Padova e nominato assessore con deleghe all’ambiente, al lavoro e alla cooperazione internazionale. La sua carriera politica in quegli anni continua in Sinistra Ecologia e Libertà (SEL) con cui nel 2013 viene eletto alla Camera, ma successivamente entra nel Gruppo misto. Nel 2018, è nuovamente eletto eletto alla Camera dei deputati nel Partito Democratico (PD). Durante questa legislatura, il suo nome diventa popolare grazie al disegno di legge detto Zan (DDL Zan), che si proponeva di aggiungere un aggravante per i reati penali legati all’odio verso le persone LGBTQIA+, verso le persone con disabilità e verso le donne. Dopo un dibattito che vede Zan ascendere a simbolico portavoce della comunità LGBTQIA+, il disegno di legge viene bocciato dal Senato nell’Ottobre 2021, tra le risate e gli applausi di una parte dei senatori, in quello che resta come un triste momento della storia repubblicana. Sostenitore di Elly Schlein alle primarie PD del 2023, Alessandro Zan dallo scorso Aprile 2023 è nella segreteria del Partito Democratico con delega ai diritti civili.

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La l’aller o 12.12.23 - 1:46

Report fa rivelazioni ben più gravi di quelle riportate da Zan su X. Aver richiesto decine di migliaia di euro mentre la gente fa la fame in Italia allora che aveva enormi riserve, per poi far donazioni al Pd con quei stessi soldi… è cosa gravissima. La carriera politica di Zan è per me conclusa. E le altre questioni evocate da Report? Perché non ne parliamo? Sono di una gravità inaudita. Qui inizia una vera e propria tangentopoli arcobaleno, temo… e penso che ne dobbiamo parlare con sincerità, all’aperto e senza nasconderci nell’armadio.

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