Gallipoli: difende due trans e mette in fuga gli aggressori

Dieci giorni di prognosi, ma Luigi è riuscito ad avere la meglio sugli omofobi. Intervista

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“Questa volta abbiamo avuto la meglio noi”. È orgoglioso di avere reagito, Luigi Lezzi, giovane leccese che qualche sera fa ha difeso due ragazze trans dagli insulti omofobi di due ragazzi. “Ero al Praya di Gallipoli, con un’amica – racconta Luigi a Gay.it -, ma abbiamo deciso di uscire a prendere da bere per la troppa fila. Fuori dal locale, mentre bevevamo seduti su un muretto, si sono avvicinate due ragazze trans per chiedere informazioni sul posto. Abbiamo chiacchierato piacevolmente, scambiandoci informazioni e impressioni sulla zona, dato che non erano di lì”. “Ad un certo punto – continua Luigi – una Cinquecento L nera con due ragazzi a bordo, si è avvicinata. I due hanno cominciato a insultare le ragazze con frasi come “froci” e “ricchioni di merda”. Essendo l’unico uomo, ho deciso di lasciare stare, sul momento. Poi però, dalla macchina è partito uno sputo. Ho intimato ai due di smetterla, avvicinandomi alla macchina. Il ragazzo dentro l’auto mi ha colpito con lo sportello e a quel punto ho reagito”. La scena non passa inosservata e tre parcheggiatori (abusivi, sottolinea Luigi) si avvicinano. “La mia amica che era con me, ha pensato che volessero separarci – spiega il ragazzo -, invece hanno iniziato a picchiarmi. In due mi tenevano e l’altro, mi colpiva”. Nel tentativo di aiutare Luigi, la ragazza che lo accompagnava, si becca uno schiaffo.

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A quel punto, altri due ragazzi che erano nella loro macchina, in fila, scendono a dare man forte a Luigi. “Abbiamo avuto la meglio e alla fine sono venuti a chiederci scusa in ginocchio – racconta ancora il leccese -. Abbiamo chiamato le forze dell’ordine, ma non è venuto nessuno. Per fortuna il presidio del 118 che sosta davanti al Praya mi ha soccorso e anche i gestori del locale hanno dimostato solidarietà e si sono messi a disposizione”.
Luigi è ricorso alle cure del pronto soccorso dove gli sono stati dati 10 giorni di prognosi per diverse escoriazioni al viso e morsi. I morsi sono anche stati la causa di una piccola infezione che ha provocato qualche linea di febbre.
“Oggi andrò a denunciare l’accaduto, qui a Lecce – conclude -, ma a Gallipoli servono più controlli. Abbiamo fatto tanto per conquistare la tranquillità, perché ognuno qui possa vivere la propria sessualità senza problemi e serenamente. Qui ormai non c’è più distinzione tra locali gay o friendly e gli altri locali. È un luogo estremamente accogliente e non è accettabile che venga gente da fuori (secondo il racconto di Luigi gli aggressori e i parcheggiatori sono tutti napoletani, ndr) a fare cose del genere”.
“Voglio ringraziare i due ragazzi che mi hanno aiutato, il Praya che si è messo a disposizione e fornirà le registrazioni delle telecamere di sorveglianza – aggiunge Luigi – e il direttore di Telerama che per primo ha dato visibilità all’accaduto”.

di Caterina Coppola

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