La 52enne Mia Mottley, laureata in giurisprudenza presso la London School of Economics, è diventata la prima donna a far sua la poltrona di Primo Ministro nella storia di Barbados, isola dei Caraibi orientali nonché nazione indipendente del Commonwealth.
Un successo schiacciante e per certi versi sorprendente, festeggiato sui social da Rihanna, diva di casa che si è complimentata con la Mottley per la storica elezione. Mia ha dovuto subire un’indecente campagna omofoba da parte dei suoi oppositori, che hanno millantato la sua omosessualità per provare a frenarla. Senza riuscirci.
L’omosessualità è illegale sull’Isola di Barbados, tra i Paesi al mondo con le leggi più severe e restrittive. La ‘sodomia’ è punita con l’ergastolo. Il Barbados Labour Party, che ha vinto le elezioni dopo 10 anni d’attesa, non ha presentato politiche ufficiali sui diritti LGBT, ma ha promesso che presenterà un referendum sul matrimonio egualitario. La storia politica della Mottley, in tal senso, fa ben sperare la comunità LGBT dell’isola.
Mia è stata procuratrice generale e dall’alto della propria carica ordinò una ricerca che aiutasse Barbados a limitare i nuovi casi di HIV. Lo studio rimarcò l’incidenza dell’omofoba legge sulla sodomia, da cancellare una volta per tutte. L’opinione pubblica, contraria ad una sua revisone, costrinse però il governo a non occuparsene. La speranza, vista la storica conquista appena ottenuta, è che la Mottley, nuovo Primo Ministro di Barbados, possa ora davvero fare la differenza.
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