Una tranquilla serata tra drink e risate si è trasformata in una brutta avventura per tre ragazzi, Lee Brobson (un ragazzo etero) e una coppia gay, Dan e Clark. Si trovavano in un bar di Chelmsford, a 50 km da Londra. Uno dei due ragazzi gay, Clark, aveva notato due uomini che fissavano il gruppetto. Non capendo cosa volessero, dato che continuavano a fissarli senza muoversi, decise di andare da loro per chiedere spiegazioni.
A quel punto, è stato chiaro il perché i due continuavano a guardare i tre ragazzi: erano degli omofobi, che non accettavano che i due ragazzi gay si tenessero per mano. Clark è stato strattonato da due, che non lo lasciavano andare. E’ a quel punto che è intervenuto Lee, in difesa dell’amico.
Ho provato a calmarli e ho visto che era inutile, così ci ho rinunciato. Ma loro hanno afferrato il mio amico e lo hanno tirato verso di loro […] Stavano andando in cerca di botte, è stato doloroso e disgustoso.
Mentre cercava di proteggere Clark dagli omofobi, Lee è stato colpito con un pugno in pieno volto, e in pochi secondi il sangue gli ha coperto in viso. Un colpo violentissimo, che gli ha procurato un’ematoma enorme, in particolare al naso e allo zigomo.
La denuncia del ragazzo etero dopo l’aggressione
Non è la prima volta che una persona eterosessuale interviene in soccorso di uno o più ragazzi gay. Non succede spesso che un ragazzo ci metta la faccia, anche a costo di ricevere un pugno, come successo appunto a Lee Brobson.
A PinkNews, ha raccontato che ha passato 9 ore in Pronto Soccorso, per essere medicato. Mentre era in attesa, ha deciso di scattarsi una foto e postarla sui social, per denunciare il fatto.
L’omofobia o i crimini d’odio non hanno un posto nella società moderna. […] Sono determinato che qualcosa di buono verrà da questo anche se non vengono mai catturati.
In un Paese dove gli attacchi omofobi sono raddoppiati negli ultimi 5 anni, Lee ha deciso di raccogliere fondi per l’associazione Terrence Higgins Trust e per il centralino LGBT Helpline. A PinkNews ha spiegato:
Spero che porti consapevolezza di attacchi di questa natura e che le persone possano essere educate in ciò che hanno fatto di sbagliato. […] L’omofobia o i crimini d’odio non hanno un posto nella società moderna.
Naturalmente, la denuncia non è stato solamente sui social, ma anche alla Polizia. Gli inquirenti ora stano raccogliendo tutte le prove per identificare i due omofobi e punirli.
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Chiuderli in una gabbia con 25 gay bei grossi e assetati di vendetta, poi vediamo cosa fanno, repressi e frustrati del ca...!
Coinvolgere gli uomini etero nella lotta per i diritti lgbt è imprescindibile, prima lo si capisce e meglio è. E questo coinvolgimento non si attua andando da loro dicendo quello che devono o non devono pensare su di noi, sotto minaccia di essere accusati di essere retrogradi o altro, ma si fa con l'empatia, offrendo noi lgbt empatia verso i loro problemi e vedrete che molti di loro ci ricambieranno con la stessa moneta, la moneta preziosa dell'empatia e della solidarietà.