Un nuovo scenario sembra aprirsi per l’omicidio del leader bianco razzista sudafricano Eugene Terreblanche. Stando alla difesa dei due braccianti agricoli neri accusati della morte, il capo del movimento che si oppone all’abolizione dell’appathied*** in Sudafrica sarebbe stato ucciso per legittima difesa, perché i due ragazzi si sono difesi da un suo tentativo di stupro.
«Secondo il mio cliente, c’è stata una sorta di sodomia ed è stata quella a scatenare l’omicidio di Terreblanche, il 3 aprile scorso nella sua fattoria nel nord-ovest del Sudafrica. E questa sarà uno delle mosse della difesa durante il processo», ha affermato l’avvocato Puna Moroko, difensore di uno degli imputati, in una dichiarazione all’edizione sudafricana del Sunday Times, nella quale il legale ha inoltre precisato che Terreblanche avrebbe tentato di avere un rapporto sessuale «con almeno uno, o entrambi» i braccianti, ovvero Chris Mahlangu di 28 anni e un quindicenne di cui non viene rivelata l’identità perché minorenne.
Il settimanale Rapport ha riferito che Terreblanche infliggeva maltrattamenti ai lavoratori che impiegava nella sua fattoria, bianchi o neri che fossero, e che abusava sessualmente di un adolescente che faceva parte dell’Awb, il Movimento di resistenza afrikaner che aveva fondato nel 1973. Da parte sua la polizia ha negato voci secondo cui sul luogo dell’omicidio sarebbe stato trovato un preservativo. I due imputati sono accusati sulla base della legge sudafricana di una serie di reati tra cui "crimen injuria", ovvero l’atto di "danneggiare seriamente la dignità altrui, in maniera intenzionale e illegittima" in quanto, stando alle ricostruzioni dell’accaduto rese note, avrebbero abbassato le mutande di Terreblanche e scoperto i suoi genitali dopo averlo aggredito con una barra di ferro ed un machete, fracassandogli il cranio.
Terreblanche, 69 anni, è stato trovato morto sul suo letto. La notte dell’omicidio sua moglie, Martie, non era nella fattoria, ma era nella vicina cittadina di Ventersdorp, dove la coppia aveva un’altra abitazione. L’omicidio ha alimentato il timore di una nuova ondata di violenze date le mai sopite tensioni razziali in Sudafrica che si appresta ad ospitare il Mondiali di calcio a partire dal prossimo giugno.
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