Il viaggio di Benedetta, il film dell’83enne Paul Verhoeven, non ha ancora smesso di incontrare ostacoli dalla sua presentazione a luglio al Festival di Cannes. Dalla Francia alla Russia, in una guerra che il popolo d’Oltralpe conosce molto bene, la battaglia è appena iniziata. Già poco dopo la sua presentazione, i patriarchi della Chiesa ortodossa – che si occupa di relazioni con la società e i media nel Paese– si sono scagliati contro il film, definendolo osceno e blasfemo per le esplicite scene di sesso tra le suore, che a loro dire avrebbero offeso la sensibilità di molti credenti.
Già sulla Croisette alcuni avevano gridato allo scandalo (nonostante i 330.000 spettatori accorsi alle proiezioni) per la storia di Benedetta Carlini, la suora cattolica vissuta in piena epoca della Controriforma e passata alla storia come la monaca lesbica della Toscana. Ma in Russia, poco ci è voluto perché le critiche si trasformassero in una vera e propria censura. Ritirata la licenza di distribuzione, il 17 settembre è arrivato il comunicato ufficiale del Ministero della Cultura russo annunciando che il film, previsto per l’uscita in sala il 7 ottobre, non verrà rilasciato. Nel comunicato non viene fornita una precisa motivazione, ma tutti sono convinti della presenza della Chiesa e di alcune lobby religiose dietro questa scelta.
La stampa russa si è già spinta ad analizzare l’accaduto, sottolineando non solo come in Europa il Vaticano non abbia condannato Benedetta, ma anche come ridurre l’intero film di Verhoeven a una semplice sequenza di scene pornografiche tra due donne sia un insulto al vero intento dell’autore. È risaputo che la Russia non ha un sereno rapporto con l’omosessualità e i film che la raccontano. L’ultimo a cadere nella morsa della censura era stato il biopic su Elton John, Rocketman, e sicuramente ora il divieto spingerà a una circolazione pirata anche di questo film.
La notizia, riportata inizialmente da Courrier International, non sta passando inosservata, anche se pochi sperano in un cambio di direzione da parte del governo russo.
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