ochi giorni ancora all’annuncio della Palma d’Oro 2021, ma Cannes ha già trovato il suo film più chiacchierato. Benedetta di Paul Verhoeven, che ha letteralmente spaccato la critica. C’è chi ha gridato al capolavoro e chi ha spernacchiato il regista di Basic Instinct, tornato in sala dopo 5 anni d’attesa e qui alle prese con l’adattamento cinematografico di Atti impuri di Judith C. Brown. Pubblicato in Italia da ES nella collana Biblioteca dell’Eros, il romanzo è ambientato nel Seicento e racconta dell’amore estremo e scandaloso fra la badessa del Convento Madre di Dio a Pescia (Pistoia), tale Benedetta Carlini, e un’altra monaca.
Il film in lingua francese presenta momenti sessualmente espliciti tra suore, torture e una statua in legno della Vergine Maria usata come dildo. Tra le mille critiche ricevute, immancabile, c’è stato chi ha accusato Verhoeven di “blasfemia“, vedi Indiewire e Comingsoon.net. Ed è qui che il regista ha risposto a muso duro. In conferenza stampa Verhoeven ha respinto le accuse di blasfemia, precisando di non avere nulla di cui vergognarsi, perché quanto realizzato narrerebbe eventi realmente accaduti.
“Non capisco davvero come si possa essere blasfemi dinanzi a qualcosa che è successo”. “Anche se è ambientato nel 1625, il più è vero. Certo, abbiamo cambiato un po’ di cose. Ma non si può parlare di blasfemia su qualcosa che è successo 400 anni fa. Penso che sia sbagliato. La parola blasfemia, in questo caso, è stupida“. C’è da dire che molti critici hanno elogiato il film dell’82enne Paul.
Douglas Greenwood di i-D, ha definito Benedetta una “festa blasfema e saffica con protagoniste delle suore, è eccitante, traumatizzante, violenta e sconvolgente“. Il New York Times ha riferito che “il pubblico alla proiezione stampa di Cannes ha applaudito il nervo blasfemo del film“.
Trash, porno-soft, iconoclasta, grottesco, irriverente e kitsch, Benedetta ha travolto la Croisette, come ampiamente previsto. Protagonisti del film, in rampa di lancio per la Queer Palm, Virginie Efira, Olivier Rabourdin, Daphne Patakia, Clotilde Courau e Louise Chevillotte.
At #Cannes, director Paul Verhoeven says his lesbian nun movie “Benedetta” shouldn’t be described as blasphemous. pic.twitter.com/mvF5AyMbQq
— AP Entertainment (@APEntertainment) July 13, 2021
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