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Carlo dei Gem Boy, “non chiedo scusa a Vladimir Luxuria, non ci sto a passare per omofobo”

L’autore della battutaccia di Capodanno ad un concerto di Cristina D’Avena si difende dalle critiche e rivendica la “trasgressività” della propria band.

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Carlo dei Gem Boy, "non chiedo scusa a Vladimir Luxuria, non ci sto a passare per omofobo" - vladimi lady oscar - Gay.it

Ha scatenato un vespaio di polemiche il concerto gratuito tenuto a Cerveteri la sera di Capodanno da Cristina D’Avena e dai Gem Boy. Tutta colpa di Carletto, frontman della band, che si è lasciato andare ad una battuta di cattivo gusto nei confronti di Vladimir Luxuria, indignando la mamma di una ragazza transgender, Mariella Fanfarillo (qui da noi intervistata), presente sotto il palco. Cristina D’Avena, dopo ore di accese polemiche, ha chiesto scusa a Vladimir prendendo le distanze da Carlo, che però non ci sta e difende quanto detto e fatto, dalle pagine di “Libero Quotidiano” (via Dagospia).

Non ci sto a passare come omofobo. Tanto per incominciare la battuta era diversa e non certo gratuita. In uno dei tanti siparietti sul palco, fingevo di aver rubato il cellulare a Cristina. Leggevo i vari sms, partendo da Siffredi («Ciao sono Rocco, tuo papà Gambalunga») fino appunto a quello di chiusura su Vladimir, che serviva a lanciare la canzone di Lady Oscar. Il suo finto sms era: “Ciao Cri, sei una grande, potresti dedicarmi Lady Oscar? È un personaggio in cui mi identifico molto anche se io ho la spada più lunga“. Hanno riso tutti. Quando poi è finito lo spettacolo è arrivata questa signora: si è lanciata in un monologo acceso e critico monopolizzando tutto il fine serata e prendendo a male parole anche chi, tra la polizia municipale, la invitava a calmarsi. Alla fine mi ha dato un suo libro, dove racconta la storia di transizione di sua figlia. Se voleva farmi riflettere, poteva scegliere un modo più civile O forse cercava solo visibilità.

“Di questo passo non si può fare ironia su nulla”, ha proseguito Carlo, frontman di una band che da sempre cavalca il politicamente scorretto. “Una battuta non può diventare un manifesto! L’omofobia esiste e va combattuta, ma la signora ha mirato al bersaglio sbagliato: lavoro anche per il canale YouTube Piccole magazine che segue il mondo Lgbt“. “Fare ironia sulle minoranze è un campo minato perché ci sarà sempre qualcuno che si sentirà offeso. Il punto è che non sai mai chi c’è dietro l’ uomo che fa la battuta: se è rispettoso o meno. Per questo io mi permetto di prendere in giro solo le persone che conosco (come Cristina D’ Avena o Vladimir, che è un personaggio pubblico) e solo durante i concerti. Una volta sceso dal palco, il gioco finisce“.

Ma le scuse a Luxuria, che si è detta pronta a duettare con Cristina D’Avena sulle note di Lady Oscar, Carlo non le vuole fare.

Scusarsi vorrebbe dire ammettere di aver sbagliato: sono stato semplicemente me stesso, ho fatto quello che faccio da anni. L’essenza dei Gem boy è la trasgressività. Tra l’ altro sono sicuro che se Luxuria fosse stata al concerto avrebbe riso, rispondendo bonariamente pan per focaccia.

Peccato che Vladimir non fosse presente, e che quella battutaccia non abbia offeso soltanto lei, ma con molta probabilità buona parte della comunità transgender.

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