Intervistato da Mediaset, Antonio Cassano torna sulla questione dei presunti gay in nazionale e su quella frase pronunciata in conferenza stampa che tanto a fatto discutere. «Ci sono froci in nazionale – aveva detto Cassano -? Io spero di no, ma se ci sono sono fatti loro».
«Ora ho capito la differenza tra le parole – ha spiegato il calciatore -. Davvero, non volevo offendere nessuno, era in buona fede in un momento scherzoso».
Nelle ore successive alla infelice uscita, la Figc aveva diffuso un comunicato a nome del giocatore in cui lo stesso Cassano aveva dichiarato: «L’omofobia è un sentimento che non mi appartiene». Nell’intervista rilasciata ieri a Mediaset, il calciatore della nazionale ha aggiunto: «Ciascuno è libero di fare quel che vuole. La parola omofobia nella dichiarazione di scuse non l’avevo scelta io, ma il concetto è esattamente quello».
Dalla parte di Cassano si schiera Carolina Morace, ex calciatrice e commentatrice sportiva, che in un’intervista ad "A" ha dichiarato: «Io sto con Cassano. Quello che rimesta nel torbido è Alessandro Cecchi Paone: strumentalizza questi argomenti».
Il contestatissimo commento di Cassano, vale la pena ricordarlo, era nato da una dichiarazione fatta da Alessandro Cecchi Paone a "La Zanzara". Il giornalista, infatti, si era detto sicuro che in nazionale ci sarebbero due gay, un bisessuale e tre metrosexual. «Cassano ha detto che ci sono froci in Nazionale – ha proseguito Morace -? E chi se ne frega. Io non l’ho trovato tanto offensivo. Cassano è così, usa il linguaggio che conosce. Trovo più volgare Cecchi Paone che spinge gli altri al coming out».