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Catalina de Erauso: la donna travestita da uomo che nel 1600 infranse secoli di stereotipi

Conosciamo la Monaca Alfiere, Catalina de Erauso. La donna che si travestì da uomo per tutta la vita, ingannando tutti.

catalina de erauso
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Catalina de Erauso nasce probabilmente intorno al 1592, nella città di San Sebastian, nei Paesi Baschi. Il padre e i fratelli erano soldati, mentre le donne della famiglia venivano fatte crescere in un monastero, fino a quando non abbastanza grandi per cercare un marito. Ma al contrario delle altre, Catalina de Erauso non accettò mai le ferree regole imposte dalle suore, e dopo anni di tentativi (e seguenti punizioni), a 15 anni riuscì a scappare.

Per scappare e vivere in autonomia, però, dovette vestirsi da uomo. Un travestimento che durò praticamente per tutta la sua vita. Per questo, oltre alla sua notevole altezza, al suo aspetto molto mascolino e a un seno molto ridotto, si pensa che Catalina de Erauso fosse una donna transgender o una lesbica. Queste, però, sono solo supposizioni, poiché della donna non si conosce la vita sentimentale.

Il suo aspetto virile e mascolino, nonostante non avesse barba, non fece mai dubitare nessuno. Ha nascosto la sua vera identità praticamente per tutta la vita, mantenendosi anche vergine.

 Catalina de Erauso: la donna che rifiutò lo stereotipo del XVII Secolo

Catalina de Erauso: la donna travestita da uomo che nel 1600 infranse secoli di stereotipi - catalina erauso - Gay.it

Anche solo con la sua ribellione, Catalina fu un esempio rivoluzionario che scacciò lo stigma della donna che doveva solamente diventare moglie o prendere i voti. Non aveva altra scelta. Insomma, una delle prime rivoluzioni per gli stereotipi di genere.

Catalina, travestita da uomo, scappò dal monastero per andare a Valladolid. Qui incontrò addirittura il padre, che però non riconobbe la figlia, nonostante la stesse cercando dopo la fuga. Si imbarcò in una nave comandata dallo zio per raggiungere il Venezuela. Poi andò in Perù, e successivamente in Cile per un’operazione militare. Da qui prese il nome di Monaca Alfiere.

Per le sue gesta sul campo, divenne tenente, ma non era vista di buon occhio dagli altri soldati, in quanto Catalina de Erauso era nota per le violenze riservate ai prigionieri e ai nativi. Molte volte venne arrestata per risse e lesioni. Arrestata a condannata a morte per aver ucciso, deciso di rivelare al vescovo Augustin de Carvajal la sua vera identità, ottenendo di essere rimpatriata in Spagna, dove sembra che ricevette la liberazione da re Filippo IV, il quale le permise di mantenere il nome maschile (che cambiava spesso), mentre il Papa Urbano VIII le permise di continuare a vestirsi da uomo.

Instancabile, non accettò di starsene in Spagna e partì nuovamente, questa volta andando in Messico. La sua morte è collocabile attorno al 1650, a Veracruz.

Ladra, truffatrice, ma anche celebrità

Catalina de Erauso è stata conosciuta non solo come guerriera, ma anche come truffatrice e ladra. Rubò perfino allo zio, forse aggredendolo. Truffò giovani ragazze, con le quali si fidanzò, per rubare loro la dote e fuggire.

Ma viene vista anche come una celebrità.  Vestire abiti maschili le fece correre gravi rischi, e il fatto di aver mantenuto la sua verginità per tutta la sua vita le fce onore (se così non fosse stato, sarebbe stata adattata come prostituta e accusata di sodomia), tanto da ottenere una forma di protezione dopo le sue ultime risse, dalle quali uscì  gravemente ferita.

Su YouTube è disponibile un film che racconta l’intera storia di Catalina.

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