Da oggi su Amazon Prime Video con il nuovo live-action dedicato a Cenerentola, in cui indossa gli abiti di una Fata Madrina decisamente speciale, Billy Porter ha rivendicato con gioia i ruoli queer recentemente interpretati. Esploso in tv grazie a Pose, dopo trionfali anni passati a Broadway, Porter, in odore di secondo Emmy come miglior attore in una serie drama grazie all’iconico ruolo di Pray Tell, ne ha parlato con Attitude.
Il divo, vincitore di un Tony grazie a Kinky Boots, si è inserito nel dibattito hollywoodiano sugli attori etero che interpretano personaggi omosessuali.
Credo che i ruoli queer, a questo punto del gioco, dovrebbero essere solo a scapito di attori queer. L’unico motivo per cui dico questo è perché le persone queer che interpretano ruoli etero non sono così tante. Non abbiamo le stesse opportunità. È sbilanciato. Penso che la conversazione, almeno per me, sia più sull’equilibrio.
Da anni legato quasi unicamente a ruoli queer, tanto al cinema quanto in tv e a teatro, Billy non chiede altro. Anzi, ne va orgoglioso.
Personalmente non mi interessa se non interpreterò mai più un personaggio etero. Questo discorso è radicato e basato sull’idea che essere etero sia ‘meglio’… Non è vero. Non è meglio, è solo diverso.
Considerando il suo ruolo in Cenerentola, e soprattutto in Pose, Billy è convinto di aver preso parte al cambiamento hollywoodiano, per quanto riguarda rappresentatività e visibilità. “Siamo in uno spazio in cui le persone in posizioni di potere sono aperte a ciò che significhi questo cambiamento. Voglio solo approfittarne e assicurarmi di sfruttare al meglio questo momento e che questo tipo di rappresentazione sia qui per restare”.
In Cinderella con Camila Cabello negli abiti della protagonista, Billy interpreta un ruolo in passato interpretato da Whitney Houston, ma la sua ‘fata madrina’ non ha genere, è semplicemente magica. “La magia non ha genere: è stato il mio slogan dal momento in cui l’inchiostro si è asciugato sul contratto”. A volerlo sul set la regista e co-sceneggiatrice Kay Cannon, che ha così presentato la sua ultima fatica.
Molti elementi della classica fiaba di Cenerentola sono senza tempo, ma io volevo davvero arrivare alle nuove generazioni aggiungendo un tocco di contemporaneità su molti di quegli aspetti che sembravano più datati. L’opportunità di rovesciare su di loro alcune di quelle metafore classiche per me è stata emozionante e non vedevo l’ora di raccontarlo in modo che fosse più vicino a quello che le ragazze, inclusa mia figlia di quasi otto anni, e le giovani donne vivono oggi. La nostra Cenerentola non è solo una ragazza con un bel faccino che aspetta di essere salvata da un principe. Dice quel che pensa, è attiva, coraggiosa e spiritosa; ha sogni e desidera essere indipendente. La sua priorità è la sua carriera in un tempo in cui le donne non potevano averne una.
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