“Stilista ricchione”: è bufera sull’ultimo film dei Vanzina

La frase pronunciata dal commissario Malerba nel film "Sotto il vestito niente" scatena le proteste non solo della comunità lgbt, ma anche dei sindacati di polizia: "I poliziotti non sono così".

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"Stilista ricchione". Questa è la battuta, pronunciata dal commissario Malerba di "Sotto il vestito niente – L’ultima sfilata", che ha fatto scatenare la bufera sull’ultimo film dei fratelli Vanzina. Il commissario, interpretato da Francesco Montanari (noto al grande pubblico per avere impersonato il Libanese della serie "Romanzo Criminale") apostrofa così la volontà dello stilista protagonista del film Federico Marinoni (Richard E. Grant) di sposarsi con una donna (Vanessa Hessler): "come fai a sposarti con lui se quello è ricchione?". Ad accorgersi per primo della battuta omofoba è stato Klaus Davi, che nella puntata di KlausCondicio dal titolo "Vanzina squadristi?" ha chiesto ai sindacati di Polizia e a politici dicommentare la frase. Durissimo il Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) che per bocca del segretario nazionale Nicola Tanzi dichiara: "Siamo allibiti. Come si può mettere in bocca a un personaggio dai contorni positivi una simile caduta di bassa omofobia. I Vanzina stanno danneggiando l’immagine dei poliziotti e stanno instillando nell’opinione pubblica l’idea che un servitore dello Stato, che per di più nel film ristabilisce la legalità, si abbandoni a una simile considerazione. Chiediamo ai Vanzina di intervenire subito e di tagliare quella battuta".

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Ai microfoni di KlausCondicio Tanzi ha aggiunge: "Non solo, col poliziotto omofobo i Vanzina descrivono una figura di commissario non attuale, e non tengono neppure conto dell’impegno del prefetto Antonio Manganelli contro l’omofobia e i crimini che colpiscono gay e lesbiche." Per il segretario generale Uil Oronzo Cosi, poi, "un poliziotto che dice che gli stilisti sono ‘ricchioni’ appartiene ad un immaginario legato agli anni settanta, al poliziotto da ‘caserma’. Noi non ci riconosciamo in questo commissario e nel suo linguaggio".
"Il commissario descritto dai Vanzina non è un poliziotto reale – commenta il segretario generale del Siulp (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia) Felice Romano-. E’ completamente fuori dalla realtà. In polizia non c’è nessun pregiudizio su questo e su altri temi. Al poliziotto vengono richieste determinate caratteristiche psicofisiche, non certo i suoi orientamenti sessuali, religiosi o politici". Romano ha poi aggiunto: "E’ capitato di dover aiutare una collega lesbica che non era stata oggetto di discriminazione, ma che tuttavia aveva chiesto il nostro intervento che ha poi chiarito la situazione. La satira e la comicità devono ispirarsi alla realtà vera, altrimenti si rischia di arrecare un cattivo servizio alla societa’".

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Sulla vicenda interviene anche Franco Grillini, responsabile per i diritti civili dell’Idv. "I Vanzina chiedano scusa per aver sovrapposto l’immagine del commissario Malerba a quello di un omofobo della peggior specie e della più bassa categoria – dice Grillini -. Tra l’altro corroborando il trito e ritrito luogo comune dello stilista per forza di cose omosessuale". "Noi chiediamo – aggiunge – che la battuta sia tagliata immediatamente perché fortemente razzista e offensiva. In Spagna, Francia e Germania un film che incita all’omofobia non potrebbe mai uscire".
"Conosciamo bene l’importanza che il cinema ha nel veicolare messaggi – rincara la dose Paola Concia, deputata del Pd -, soprattutto alle nuove generazioni. La frase del film dei Vanzina ci riporta indietro di molti anni, quando la polizia era poco sensibile alla questione delle discriminazioni subite dalla comunità lgbt. ‘Ricchione’ è una parola brutta e atavica che suona come una bestemmia in bocca a coloro che dovrebbero proporsi come un modello positivo per tutti i cittadini, nessuno escluso.

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"Le poliziotte e i poliziotti italiani sono molto diversi rispetto al modello descritto nel film – conclude l’onorevole – e sanno bene che il valore più importante per un servitore dello stato è il rispetto verso tutti i cittadini indipendentemente dal loro orientamento sessuale. I Vanzina prendano esempio dal Capo della Polizia, Antonio Manganelli, che tanto ha fatto e continua a fare sul tema della lotta contro l’omofobia e la transfobia".
Travolto dalla polemica Enrico vanzina tenta la difesa in extremis.

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"Poliziotto omofobo? Ma quando mai! Il nostro commissario Malerba è una persona per bene – dice il regista -, rispettosissima delle regole, talmente seria da rifiutare di tradire la moglie quando gli si presenta l’occasione. Questa polemica è pretestuosa e ingiusta. Il mondo del cinema è pieno di poliziotti corrotti e negativi. Il commissario Malerba del nostro film, invece, è un poliziotto per bene: intelligente, rispettosissimo delle regole e delle persone. Il ritratto di una persona assolutamente positiva". "Come si puo’ criticare una persona se, in privato, dice una battuta che, peraltro, viene pronunciata in una circostanza particolare – si chiede Vanzina alludendo ad un privato rappresentato sugli schermi dei cinema di tutta Italia, però -? In realtà abbiamo pensato di fare il ritratto di un poliziotto per bene che a mio giudizio non risulta mai offensivo ed è sempre rispettoso di tutti. Se poi si vuole cercare la polemica per forza allora posso consigliare chi critica di andare a guardarsi come sono stati descritti i poliziotti nel cinema in centinaia di film…". Nessun accenno all’offesa arrecata alla comunità lgbt, naturalmente.

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