Ecco Charlie, la bambola gay. L’ispirazione per le sue caratteristiche è venuta allo scultore brasiliano Fernando Carpaneda sia da note icone gay che da noti omofobi della storia recente. Il corpo della bambola, interamente in ceramica, è quello del giornalista e fotografo russo Slava Mogutin, la più nota celebrità gay del suo paese, la Russia appunto, paese scelto in onore del suo presidente Putin, che vietò il gay pride nella capitale Mosca.
La faccia della bambola è ispirata al prelato brasiliano Edino Fonseca, noto uomo politico omofobo che propose una tassa per costruire centri di cura per guarire dall’omosessualità.
Sono quattro le versioni in cui è possibile acquistare Charlie: un modelllo skinhead, come tributo al più grande gruppo omofobo del mondo, un’altra versione con una tunica da "prete gotico", come quella usata da Marcelo Rossi, icona del cattolicesimo brasiliano, una versione araba e una ebrea come tributi al presidente dell’Iran, Mahmoud Ahmadinejad.
La bambola, poi, è stata dedicata a Papa Benedetto XVI, il leadere regligioso più omofobo della storia.
Charlie ha due tipi di pene fra cui scegliere: uno flaccido e non circonciso oppure uno in erezione. Il modello del pene è quello ricalcato dall’artista che lo ha creato. Mentre, per finire, il nome Charlie è un tributo al presidente della "The Leslie Lohman Gay Art Foundation" di New York, Charles Leslie.
La bambola è venduta alla "The Leslie Lohman Gay Art Foundation" e costa 300 dollari.
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