Come scritto la scorsa settimana, Cher ha dato vita ad una raccolta fondi LGBT pro Joe Biden, candidato democratico alla presidenza USA, andata in scena il 31 agosto. Ebbene grazie alla leggendaria popstar, acerrima nemica di Donald Trump nonché storica icona gay, sono stati raccolti due milioni di dollari.
Tra i presenti l’ex candidato alla presidenza Pete Buttigieg, la senatrice Tammy Baldwin, che ha fatto la storia nel lontano 1998 quando divenne la prima donna dichiaratamente lesbica eletta al Congresso degli Stati Uniti, e David Cicilline, che fece la storia nel 2003, quando divenne il primo sindaco dichiaratamente gay di capitale di uno Stato degli Stati Uniti d’America. I biglietti per partecipare all’evento partivano da 1.000 dollari a persona e arrivavano fino ai 100.000 dollari. Washington Blade riferisce che c’erano più di 500 partecipanti in videochiamata Zoom. A pagamento.
“Ciao, sono io”, si è presentata Cher, dando il via alla serata evento. Biden ha poi ribadito il suo impegno a firmare l’Equality Act, nel momento in cui dovesse diventare presidente. Se approvato, l’Equality Act vieterebbe la discriminazione anti-LGBTQ + in tanti settori ancora oggi segnati dalla discriminazione. Attualmente l’Equality Act è bloccato al Senato, ma Biden ha promesso che diverrà legge nei suoi primi 100 giorni in carica, se spedito alla Casa Bianca. La comunità LGBT d’America, devastata dall’esperienza omofoba trumpiana, si sta mobilitando per sostenere Biden. Il cast di Queer Eye ha ieri tenuto un’altra “raccolta fondi dal basso” in favore dell’esponente democratico, ad oggi ancora in testa nei sondaggi. Ma il tycoon è in rimonta. E c’è da avere paura.
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