La pandemia da Covid-19, che da febbraio stritola il Globo, sta colpendo duramente non solo la salute di decine di milioni di persone ma anche l’economia. Gli Stati Uniti d’America, che ogni giorno annunciano in media 150.000 nuovi contagi, stanno pagando come tutti a carissimo prezzo le restrizioni imposte dal Coronavirus, con decine di bar e locali LGBT costretti a chiudere per sempre. Se il leggendario Stonewall INN di New York è riuscito a salvarsi grazie ad una campagna fondi on line (raccolti 323.367 dollari), tanti altri storici locali sono stati costretti ad abbassare le saracinesche.
Tra i tanti il Blow Buddies, il Badlands e il The Stud di San Francisco, il The Crew Club Sauna, lo Ziegfelds-Secrets e il DC Eagle di Washington DC, il Parliament House di Orlando, il Club Cobra di Los Angeles, il Flaming Saddles, il Gym Sportsbar, il Gold Coast Bar e il Rage di West Hollywood, il Therapy e il meraviglioso 9th Avenue Saloon di New York, il CC Slaughters di Portland, il Guava Lamp di Houston, il BT2 di Austin, il Grand Central di Baltimora, l’Atlanta Eagle e l’Amsterdam Atlanta di Atlanta, l’Attitudes di St. Louis e ora il famosissimo Manhandler Saloon di Chicago, nato nel 1980.
Dopo 40 anni, i proprietari hanno issato bandiera bianca. Due mesi fa i festeggiamenti per il 40esimo anniversario, dopo aver riaperto in estate grazie all’ampio cortile interno, poi la nuova chiusura imposta dalle autorità cittadine, visto il rialzarsi dei contagi in città. “Grazie a tutti! 1980-2020“, hanno amaramente scritto sui social, con decine di clienti che hanno voluto raccontare le proprie storie vissute all’interno del locale.
Pezzi di storia LGBT che hanno contribuito all’evoluzione, all’accettazione, alla piena coscienza di sè, alla lotta per i diritti della nostra comunità, perché un locale LGBT non è un limitante ‘ghetto’, come troppo spesso viene etichettato, nè una prigione in cui tutti noi andiamo a rinchiuderci, bensì spazio di condivisione, di conoscenza, di socialità, in cui non avere paura di mostrarsi, di vivere il proprio io, abbracciando i propri affetti, baciando il proprio amore.
Il Coronavirus ha colpito duramente ma ci sarà tempo e modo per ripartire, per riaprire luoghi che hanno unito e protetto, luoghi in cui il Movimento LGBT è letteralmente nato, quella calda notte del 28 giugno del 1969.
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