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Ciao Maschio, Nunzia De Girolamo e l’apoteosi tv della stereotipia di genere

Esordio alla conduzione dell’ex deputata di Forza Italia, Ciao Maschio è il nuovo talk show di Rai 1 che mette a confronto i pensieri di tre uomini famosi sul fantomatico universo femminile.

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Abbandonata la carriera politica in favore delle telecamere, Nunzia De Girolamo ha debuttato in televisione come conduttrice. Dopo l’esperienza come concorrente a Ballando con le stelle e come opinionista nelle trasmissioni di Massimo Giletti, l’ex ministra ha presentato sabato sera la prima puntata di Ciao Maschio, in onda su Rai 1.

Un talk show di genere, in cui tre uomini famosi si confessano di fronte alla padrona di casa, unica donna ammessa in studio. Un’esplorazione del fantomatico universo maschile, retto da altrettanto fantomatiche leggi segrete, codici di cui gli uomini si servono quando entrano in contatto con l’antitetico mondo femminile. Ad intervenire nell’appuntamento di esordio di Ciao Maschio, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il conduttore Stefano De Martino e l’attore Francesco Paolantoni, chiamati a rispondere a tutte le domande senza filtri. Solo la nuda e cruda verità. Ma che a volte fa male, così male da preferire una sana bugia, sorvolando su interrogativi che aprono le porte a discussioni pericolosissime.

Ciao Maschio, Stefano De Martino: “In famiglia c’è un equilibrio casalingo tradizionale da tenere a mente”

Le cosiddette “chiacchiere da bar“, la voglia della conduttrice di intrufolarsi nello spogliatoio degli uomini per carpirne i segreti, si sono tradotte in conversazioni ricche di stereotipi, generalizzazioni, pregiudizi, rinvigoriti con il pretesto del talk leggero in un salotto notturno. Vedendo la puntata di Ciao Maschio, abbiamo appreso ad esempio che Stefano De Martino ama le donne “tradizionali”. Un po’ come sua nonna, dal carattere forte e risoluto, anche se in una granitica ottica di equilibri di genere:

Spesso quando parli alle donne di quel tipo di devozione all’uomo si confonde sempre per essere un po’ sessisti, “la donna che deve badare alla casa, ai figli”. Quando in realtà prendersi cura dell’altro nella coppia, come l’uomo fa a volte accollandosi più responsabilità lavorative – a volte meno -, sono dei ruoli che generano un equilibrio amorevole. A volte si ha paura di dirlo, perché c’è questo politically correct che se dici qualcosa a favore degli uomini è per forza a discapito delle donne. Io credo che ci sia un equilibrio casalingo tradizionale che bisogna tenere bene a mente.

Considerazioni che si sposano perfettamente con quelle poco successive sulle “donne sesso forte“, infaticabili lavoratrici anche al nono mese di gravidanza, esseri superiori che devono rassegnarsi agli uomini basici e lineari. La celebre toppa nata per ricucire il buco, ma che finisce per allargarlo, che non rende giustizia alle donne, agli uomini, figuriamoci a chi ha superato il concetto di binarismo di genere. Gruppi sociali riletti come specie animali, accomunati da presunte caratteristiche naturali ed ancestrali, ormai cassate anche dai monologhi di cabaret.

Se foste una donna, con quale uomo uscireste a cena?“, ha chiesto Nunzia De Girolamo ai primi ospiti di Ciao Maschio, mostrando loro le foto di George Clooney, Jeff Bezos e Mario Draghi. Immediata la risposta, alla faccia delle riflessioni cervellotiche delle donne: George Clooney, ma senza metterla solo sulla bellezza, ha sottolineato il sindaco De Magistris, perché “una sola certezza mi è rimasta, è che so’ maschio”. “Il tuo lato omosessuale, perché tutti hanno un lato omosessuale, guarda caso ti ha portato verso lui”, ha filosofato Francesco Paolantoni.

“Una donna non uscirebbe mai con Clooney”, ha chiosato la conduttrice, in una sorta di indagine antropologica a tarallucci e vino. Gioco simile anche per “quale donna vorresti essere” fra Ilaria Capua, la Regina Elisabetta e Melania Trump. Ma gli esempi si sprecano, e non è certo l’intervento finale di Drusilla Foer, sarcastico e pungente, a poter ripulire un’ora di considerazioni che guardano a Chiambretti, alla satira della sua Repubblica delle Donne, prendendosi però troppo sul serio.

 

 

 

 

 

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