Il Cile è a un passo dall’approvazione del matrimonio egualitario. Martedì 23 novembre, la Camera dei Deputati (cosiddetta Camera Bassa) ha approvato con 94 voti favorevoli e 35 contrari, il disegno di legge sul matrimonio tra persone dello stesso sesso. Prima di far passare il ddl, i Deputati hanno modificato il testo aggiungendo degli accorgimenti sul linguaggio neutrale e sull’identità di genere.
Il testo ora dovrà ritornare alla Camera Alta (Senato), davanti ai 49 senatori, per essere riconfermato nelle aggiunte e poi arrivare alla convalida finale del presidente Sebastián Piñera. Una volta vidimato, diventerà legge entro 90 giorni.
Il Cile, pur essendo un paese a maggioranza cattolico e storicamente conservatore, ha fatto negli ultimi anni degli enormi passi avanti in tema di diritti e comunità LGBRQIA+. Attualmente, secondo un sondaggio condotto da Plaza Pública Cadem, il 74 per cento dei cileni sostiene che le coppie dello stesso sesso possano sposarsi e il 65 per cento sostiene le coppie dello stesso sesso con il diritto di adottare bambini.
Risale al 2015, la riforma che, in Cile, ha esteso le unioni civili alle coppie omosessuali; mentre, nel 2017 l’ex presidente Michelle Bachelet, la prima donna a capo del Cile, ha introdotto il Marriage Equality Bill, che riuscì a passare in Senato, ma non alla Camera Bassa dei Deputati.
L’attuale presidente del Cile Sebastián Piñera aveva già annunciato nel corso dell’anno la volontà di accelerare sul disegno di legge, dichiarando: “Penso che dovremmo approfondire il valore della libertà, inclusa la libertà di amare e formare una famiglia con una persona cara”.
“È giunto il momento di garantire questa libertà e questa dignità a tutte le persone. Penso che sia giunto il momento per il matrimonio tra persone dello stesso sesso nel nostro paese”.
[tweet id=”1463188541207367686″ /]
Il portavoce del governo cileno, Jaime Bellolio Avaria, subito dopo lo storico voto, ha twittato: “Il Cile avanza! Oggi il Marriage Equality Bill è stato approvato nella Camera Bassa e si avvicina sempre di più ad essere una legge”.
“Un traguardo per la comunità LGBT+ e per quelli di noi che vogliono un paese più giusto, dove non importa chi ami o come ti identifichi!”
Javiera Zúñiga, dell’organizzazione per i diritti LGBT + MOVILH, ha festeggiato il voto in una nota, aggiungendo di avere “totale convinzione che stiamo per arrivare al traguardo“.
Zúñiga ha proseguito: “Siamo particolarmente felici perché tutte le indicazioni su genitorialità e adozione omosessuale che abbiamo presentato alla Camera sono state approvate a larga maggioranza. Stiamo parlando di 30 anni di lotta, ma secoli di segregazione, i cui giorni sono contati, che porranno fine alle ingiustizie e alle disuguaglianze subite dalle coppie omosessuali e dalle famiglie [queer]”.
Foto di copertina tratta da “Pride in Santiago”
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.