Ciro Migliore, con il braccio ancora ingessato dopo il tragico incidente in scooter dell’11 settembre scorso, che ha visto l’amata Paola Maria uccisa sul colpo e suo fratello in carcere con l’accusa di averli speronati, ha raccontato la sua storia a Carta Bianca, su Rai 3.
Bianca Berlinguer ha chiesto al 22enne Ciro, ragazzo FtoM, la nascita di quell’amore malvisto dalla famiglia della fidanzata. “Ci siamo innamorati il 25 settembre del 2017. Eravamo amici, da quel momento l’hanno chiusa in casa perché non volevano che stessimo insieme. Pensavano fossimo fidanzati ma eravamo solo amici. Ci hanno separato, e a quel punto non era più una mancanza di amicizia ma altro. Non volevano, perché io ero nata Cira ma io sono Ciro“.
Da parte di Bianca Berlinguer, che ha scritto anche un bellissimo libro in ricordo dell’amica Marcella Di Folco, all’anagrafe Marcello, domande sempre ponderate, ineccepibili sull’uso di una terminologia che in televisione, purtroppo, viene spesso calpestata quando si parla di comunità trans. Separati dai genitori di lei, Ciro e Paola Maria non si sono più visti per oltre un mese, rimanendo in contatto solo grazie a lunghe telefonate. Il 22enne ha ribadito di essere stato minacciato dal padre di Paola, perché “non voleva, mi diceva lascia stare mia figlia. Perché eravamo due donne, non avevamo un futuro insieme. Mi dissero che dovevo lasciarla in pace”. Ma Ciro e Paola hanno continuato a vedersi, con il 22enne che passava le giornate sotto la finestra di lei solo per guardarla, per vederla affacciarsi in balcone. “Eravamo come due bambini, come Giulietta e Romeo”.
Talmente innamorati da voler scappare insieme. “A 18 anni lei voleva scappare, l’hanno scoperto e l’hanno picchiata. Me lo disse quando ci siamo visti. Venne da me il 16 agosto 2020, siamo andati ad Acerra da mia zia. Ci siamo trasferiti per 23 giorni. Uscivamo sempre, andavano ovunque, eravamo liberi”.
Solo 23 giorni di libertà, perché quel maledetto 11 settembre è poi arrivato. “Noi stavamo tornando ad Acerra, mi sono visto il fratello di lei dietro, che si è affiancato a noi dicendomi di fermarci, colpendo lo scooter con il piede. Sono fuggito. Lui sempre a inseguirci, a prenderci a calci. Siamo caduti. Appena mi sono alzato ho visto Paola vicino, mi stavo avvicinando e mi sono sentito tirato dietro, mi ha picchiato. Ha visto la sorella per terra e io sono scappato. Non avevo capito che avesse perso la vita. Volevo rimanere, ma il fratello mi avrebbe picchiato se fossi rimasto”.
Ciro porta ancora al dito la fedina che si era scambiato con Paola Maria. “Non la toglierò mai, anche se mi fidanzerò. Era una ragazza solare, mi manca tutto di lei. Era socievole, simpatica. Aveva tutto. Volevo morire io al posto suo”. Fortunatamente Ciro è riuscito a rivedere Paola Maria, grazie ad Arcigay e al proprio avvocato, con il posto di quel tragico incidente visitato ogni settimana. “Lo pulisco un po’ e ci metto i fiori nuovi”.
Nata Cira, Ciro è oggi un ragazzo. Un’identità abbracciata all’età di 15 anni, “quando mi guardavo allo specchio, non mi piaceva il mio corpo. Una volta baciai un ragazzo e capì che non era per me. L’avevo provato per far felice a mia madre, ma dovevo seguire prima la mia felicità. Già mi sentivo uomo. Mia madre l’ha capito da sola. Non mi ha mai detto niente, piangeva solo davanti alle sue amiche. Davanti a me mai. Mi ha detto che ero il suo unico figlio, ma ha pensato alla mia felicità e l’ha accettato. Anche i miei amici l’hanno accettato da subito”.
Ciro è pronto a seguire un percorso preciso, in tal senso, dopo aver vissuto un’infanzia difficile. Cresciuto senza un padre, mai conosciuto perché morto quando sua mamma era incinta di 4 mesi. “Appena mi riprendo vado a lavorare, guardo a un futuro migliore”, ha concluso il giovane, che mai dimenticherà l’amata Paola Maria.
Michele Antonio Gaglione, 30enne arrestato con l’accusa di aver provocato la morte della sorella, è attualmente ancora in carcere con l’accusa di omicidio preterintenzionale.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.