Continua a far discutere il XIII Congresso Mondiale delle Famiglie che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzo 2019, in quanto evento quasi orgogliosamente omofobo, in difesa della famiglia naturale come unità fondamentale della società.
Tra i relatori che hanno confermato la propria presenza, incredibile ma vero, troviamo Matteo Salvini, Vicepresidente del Consiglio nonché Ministro dell’Interno, il ministro dell’istruzione Marco Bussetti e Lorenzo Fontana, Ministro per la Famiglia e le Disabilità, ma anche Federico Sboarina, Sindaco di Verona, e Massimo Gandolfini, Presidente del Family Day, oltre a Igor Dodon, Presidente della Repubblica Moldava; Katalin Novak, Segretario di Stato e Ministro per la famiglia ungherese; Attila Beneda, Vice Ministro per la famiglia ungherese; Dr. Allan Carlson, autore e co-fondatore dell’Howard Center; S.E. Ignazio Giuseppe III, Patriarca della Chiesa cattolica sira; e S.E. Konrad Glebocki, Ambasciatore Polacco in Italia.
Il Governo Conte sarà letteralmente rappresentato, con annesso agghiacciante Patrocinio, tanto da portare Sebastiano F. Secci, Presidente Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, a richiedere un immediato intervento parlamentare.
“Il Congresso delle Famiglie di Verona darà spazio a tanti relatori che hanno dedicato la propria attività a ridurre la libertà e i diritti per le donne e per la comunità LGBT+ in tutto il mondo. Troviamo gravissimo che il governo italiano dia sostegno a posizioni come la criminalizzazione dell’omosessualità e la cancellazione del divorzio. Non è solo un problema di patrocinio, già di per sé grave, ma la presenza di ben tre ministri, tra cui anche quello della Pubblica Istruzione, che legittimano e sostengono un evento oscurantista che vuole portare il Paese indietro verso tempi oscuri. Ci stiamo mobilitando e ringraziamo Monica Cirinná e gli altri senatori e senatrici che hanno accolto il nostro appello a parlamentarizzare la questione con una mozione. Dopo aver ascoltato le prese di distanza di autorevoli membri del Governo e della maggioranza parlamentare, pensiamo che adesso sia il momento di passare all’azione: sostengano e votino la mozione contro questo Convegno e, se necessario, il Parlamento sfiduci i ministri che si presenteranno all’evento di Verona. E’ una questione di valori fondamentali dove non può reggere il vincolo di coalizione. E’ inutile indignarsi davanti ad un volantino sull’8 marzo o ai casi di femminicidio o di violenza omofoba se poi si assiste immobili davanti alla legittimazione nel discorso pubblico di contenuti ideologici che troppo spesso fanno da giustificazione morale a questi atti violenti“.
Cosa faranno gli alleati grillini dinanzi a cotanto scempio istituzionale? Si tureranno il naso per l’ennesima volta, nascondendo la testa sotto la sabbia, oppure verranno finalmente smossi da un fremito di orgoglio e di coerenza politica, chiedendo un passo indietro dei tre ministri leghisti?
Nell’attesa Monica Cirinnà, insieme a tutti i senatori Pd e ad altri colleghi parlamentari (c’è anche la senatrice 5S Nugnes), ha ufficialmente presentato la mozione che chiede al Governo di revocare ogni forma di patrocinio al Congresso delle Famiglie, a porre in essere politiche di contrasto all’omotransfobia, con strumenti culturali e specificamente giuridici, e a sostenere attivamente la condizione femminile, in particolare attraverso una tutela adeguata delle lavoratrici madri e la salvaguardia del modello italiano di diritto di famiglia, solidamente basato – come impone la Costituzione – sull’eguaglianza morale e giuridica tra i coniugi.
© Riproduzione RiservataDepositata mozione con @AndreaMarcucci, tutti @SenatoriPD e molte colleghe e colleghi di altri Gruppi che impegna Governo a revocare ogni forma di patrocinio a #WCFVerona Importante che voci plurali convergano in comune difesa diritti ed eguaglianza https://t.co/Twf7G8rlQS
— Monica Cirinnà (@MonicaCirinna) 7 marzo 2019