Sta provocando non poche reazioni la proposta di Matteo Renzi, neosegretario del PD, a proposito delle unioni civili, al punto che nel centrodestra qualcuno (ad esempio Formigoni) parla già di possibile crisi di governo se la posizione del sindaco di Firenze non dovesse cambiare. Nel programma di Renzi, per le coppie gay si prevede una sorta di civil partnership sul modello tedesco e senza accenni alla possibilità di adottare.
Sebbene, infatti, il presidente del consiglio Enrico Letta si sia detto possibilista (“troveremo un accordo nella maggioranza”, ha dichiarato), il suo vice Angelino Alfano, leader del Nuovo Centro Destra, frena immediatamente appellandosi al solito adagio del “prima la famiglia tradizionale”. Non si è fatta attendere la risposta di Renzi che ricorda all’ex delfino di Berlusconi che è stato proprio lui a tagliare i fondi per la famiglia.
“Sulla famiglia non mi farò certo scavalcare da Alfano né da Carlo Giovanardi – ha dichiarato Renzi -. Se l’unico problema con Alfano è quello delle unioni civili, dopo la presentazione delle nostre proposte, fatemi dire che è andata di lusso. I governi da loro partecipati hanno azzerato il fondo per la famiglia. Allora, se la famiglia è una cosa seria, e io credo di sì, segnalo che bisogna essere coerenti. Trovo discutibile contestare un provvedimento sulle unioni civili non sulla base del fatto che uno non le condivida, ma mettendo contro la famiglia. Le coppie dello stesso sesso devono avere diritti degni di un Paese civile. Mi scappa da sorridere: sono stato accusato di essere il più prudente su questo tema nel partito ma ora nella rappresentazione iconografica del noto statista Giovanardi sono diventato il pericolo pubblico numero uno”.
“Se si tratterà di riconoscere alcuni diritti alle coppie di fatto – ha controbattuto Renato Schifani dai microfoni di Radio Anch’io -, ben vengano, ma guai ad equiparare le coppie di fatto alla famiglia ed arrivare, quindi, alla possibilità di adozione di bambini da parte di coppie omosessuali”.
Ma le voci contro non arrivano solo dal prevedibile fronte del centrodestra. Le associazioni, Arcigay in testa, già tempo addietro avevano espresso parere negativo, ribadendo che è il matrimonio il vero obiettivo e definendo la proposta renziana “inaccettabile e fuori dal tempo”.
Sul tema, intanto, si è espresso anche Papa Francesco che, secondo quanto riporta Civiltà Cristiana, ha parlato delle unioni gay come di “sfide nuove che per noi a volte sono persino difficili da comprendere”. Ma al contrario di quanto molti hanno interpretato, l’accostamento delle dichiarazioni del Papa al dibattito incorso sulle coppie gay sarebbe “una forzatura mediatica”. A precisarlo è il capo della sala stampa vaticana Padre Federico Lombardi.
“La forzatura è del tutto evidente – ha dichiarato Lombardi -, tanto da apparire in certi casi come una strumentalizzazione. Parlare di apertura alle coppie gay è paradossale perché il discorso del Papa è del tutto generale”.
Infine, la butta sul piano economico Francesco Belletti del Forum delle famiglie secondo cui garantire diritti come la reversibilità alle unioni civili, “rapporti per definizione leggeri e di fatto privi di impegni sostanziali” aprirebbe le porte a “furbetti” pronti ad approfittare dello strumento per sfruttare strumenti del welfare adesso riservati solo alle coppie sposate, intaccando così l’intero sistema. Ma soprattutto, secondo Belletti, sarebbe sbagliato perché “il rapporto di coppia delle unioni civili non si assume responsabilità pubbliche ed è asservito ad un individualismo che chiede solo diritti senza doveri”.