Si tratta di un calo mai registrato in epoca recente: si parla del 6%, ovvero 221.500 nuovi nati contro i 236.100 di un anno fa. La riduzione della natalità già era notevole, ora sta diventando e i dati pubblicati ieri, 19 ottobre, dall’Istat riguardo alla prima parte del 2016, disegnano un quadro davvero poco incoraggiante dal punto di vista demografico. Sono dati parziali – sono i dati dei primi 6 mesi dell’anno – e potrebbe esserci una risalita ma appare molto difficile che la tendenza cambi significativamente.
C’è chi fa presente che potrebbe anche accadere il contrario, cioè esserci una riduzione più sostenuta. L’anno scorso ad esempio, il calo rispetto al 2014 dopo i primi 6 mesi era di circa il 2% e alla fine dell’anno è arrivato al 3%, portando il dato assoluto a 485mila nati, per la prima volta nella storia d’Italia sotto il mezzo milione. Proiettando i numeri disponibili per il 2016 su tutto l’anno ci si ferma tra i 450 e i 460mila nuovi italiani. Insomma una diminuzione progressiva.
L’anno scorso è stato anche l’anno ad altissimo tasso di mortalità, con ben 49mila decessi in più rispetto al 2014 ( un aumento dell’8,2%). Un incremento eccezionale che i demografi hanno spiegato dicendo che le condizioni metereologiche avevano portato al decesso molti anziani. I dati del primo semestre 2016 sembrano confermare quell’ipotesi. Si nota infatti una forte riduzione rispetto all’anno precedente (di ben 24.600 morti, cioè il 7%). Valori che ritornano in linea con quelli del 2014, cioè prima del picco, anche se restano leggermente superiori. Il cosiddetto “saldo naturale” (la differenza tra nati e morti), l’anno scorso aveva toccato il record negativo di 162mila persone, perché i decessi erano stati 647mila. Quest’anno il valore negativo sarà dovuto piuttosto al calo delle nascite, e potrebbe attestarsi tra i 120 e 130 mila cittadini in meno.
Gli allarmi sulla denatalità lanciati da più parti, dai demografi come dai medici, dagli economisti come dal ministero della Salute, erano evidentemente fondati. I dati finali faranno comprendere anche quale ruolo hanno avuto gli stranieri nel nuovo, marcatissimo calo. Se le coppie italiane ormai da tempo hanno iniziato a fare sempre meno figli, gli immigrati in un primo tempo hanno in qualche modo impedito il tracollo (rappresentano almeno il 20% di chi dà alla luce un bambino in Italia). La paura degli esperti è che anche tra i cittadini di origini straniera le cose stiano cambiano, perché interessati da un fenomeno che da diversi anni ha origine anche nella crisi economica e quindi riguarda tutti, cittadini italiani e immigrati.
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