David Cronenberg indaga la propria ossessione per il corpo umano, confrontandosi con le cere anatomiche della Specola di Firenze, nella nuova mostra in Fondazione Prada, dal 24 Marzo al 17 Luglio 2023.
Nel museo milanese, all’interno della mostra, in una sorta di mini teatro che nella sua forma rimanda agli osservatori a forma di piccola arena delle sale di studio anatomico, viene proiettato il video del regista di “Crash”, “Videodrome” e “Il pasto nudo” (per citarne solo alcuni). Titolo dell’opera:
Four Unloved Women, Adrift on a Purposeless Sea, Experience the Ecstasy of Dissection (Quattro donne mai amate, alla deriva su un mare senza scopo, sperimentano l’estasi della dissezione)
Croneneberg indaga con la camera su corpi di donna realizzati in cera dal ceroplasta siciliano Gaetano Zumbo nel XVIII secolo. E conservati grazie alla Specola di Firenze, uno dei più antichi musei naturalistici d’Europa.
Si tratta di statue di cera che raffigurano corpi umani e sezioni di corpi umani, all’epoca realizzate per gli studi di anatomia. Ma nel video, lo sguardo di Cronenber risveglia, in quelle sculture di cera adagiate su lettighe che fluttuano in un non meglio definito mare blu, una conturbante vitalità che provoca una sottile e indicibile vergogna in chi guarda.
E così budella, stomaci, cuori, reticoli venosi, tessuti e mucose rovesciati da ventri e addomi di donne che mantengono tuttavia in volto espressioni eteree di estasi mistica: donne immadonnate sventrate per lasciar curiosare l’osservatore scientifico, interiora di veneri rivolte al cielo, cullate dalla camera di Cronenenberg con delicata e impietosa volontà guardona. È una celebrazione sincera di quell’ossessione cronenberghiana per il corpo umano e le sue amputazioni e mutazioni. Esercitato su strumenti scientifici del passato.
Visto il video di Cronenberg, si sale al primo piano (Podium) dellaa F.P., dove le cere sono esposte sotto vetro, come fossimo – ancora – in un ambiente di indagine anatomica: un po’ a metà tra una scena di C.S.I. e un museo naturalistico. Insieme a corpi e sezioni di corpi, e feti (anche gemellari), e apparati digerente, respiratorio, genitale eccetera, sono esposti anche disegni anatomici accompagnati da testi che, nella lingua italiana in cui furono scritti, riportano informazioni scientifiche tipo: “Intestino duodeno aperto, perché si veggano le origini dei condotti epato-cistici, e l’ingresso in quell’intestino”.
Spiega Cronenberg nel materiale per la stampa:
“Le figure di cera della Specola furono create prima di tutto come strumento didattico, in grado di svelare i misteri del corpo umano a chi non poteva accedere alle rare lezioni anatomiche con veri cadaveri tenute nelle università e negli ospedali. Nel loro tentativo di creare delle figure intere parzialmente dissezionate, il cui linguaggio corporeo ed espressione facciale non mostrassero sofferenza o agonia e non suggerissero l’idea di torture, punizioni o interventi chirurgici, gli scultori finirono col produrre personaggi viventi apparentemente travolti dall’estasi. È stata questa sorprendente scelta stilistica che ha catturato la mia immaginazione: e se fosse stata la dissezione stessa a indurre quella tensione, quel rapimento quasi religioso?”
Spirito del tempo a parte – quell’idea civile della borghesia liberal-democratica di creare connessioni tra passato e contemporaneo, tra memoria e progresso, tra un vecchio museo naturalistico e una piattaforma di linguaggi contemporanei come la Fondazione dei P. – la mostra è un disturbante viaggio a contatto con la propria intima reazione davanti all’avvicinamento al corpo, osservato nella sua più profonda nudità biologica, capace di comunicare vita e a suo modo dignità, anche in presenza della morte. Tutto vissuto a contatto con corpi di cera. Roba da David Cronenberg.
Le statue provengono dall’archivio dell’Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze.
Per avere più informazioni visitate il sito della F.P.
La mostra presenta immagini che potrebbero urtare la sensibilità di alcuni visitatori. È preferibile che i minori siano accompagnati durante la visita.
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