Evento storico a Cuba: entro la prossima estate l’assemblea nazionale dovrebbe approvare il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Gà inserito nella Costituzione nel 2019, il decreto è stato rallentato a causa della chiesa e tutta la classe più conservatrice. Dopo quattro anni di rinvii e ben 24 riadattamenti, anche Cuba si prepara a fare questo piccolo grande passo in avanti, con un referendum popolare a fine anno.
L’ha dichiarato Mauricio Vincent, corrispondente dell’Avana per la rivista El Pais, specificando come il nuovo decreto consentirebbe alle coppie dello stesso sesso anche di adottare figli. Il disegno di legge stabilirebbe, inoltre, pene severe per la violenza domestica di genere, con un occhio di riguardo verso le persone anziane e disabili. Un notevole segno di progresso, che tuttavia, lascia spazio per altri buchi: l’articolo del codice 120 condanna chiunque esercita “arbitrariamente qualsiasi diritto o libertà riconosciuta nella Costituzione della Repubblica” rischiando fino a 10 anni di carcere con l’accusa di aver messo in pericolo il funzionamento del governo cubano. Perché, come specifica il giurista Fernando Almey su Repubblica, ogni diritto a Cuba deve prima di tutto richiedere l’autorizzazione dello Stato: “Compresi quelli umani”.
Stessa problematica include la libertà di stampa: l’articolo 143 della Costituzione punisce con una reclusione dai 4 ai 10 anni chi porta avanti “attività diffamatorie contro la Stato e il suo ordinamento costituzionale ricevendo fondi dall’estero””, bloccando ogni attività giornalistica e censurando l’espressione di pensiero se contraria agli interessi dello Stato. Legge applicata anche in Nicaragua, dove tutte le università e ong sono state chiuse con l’accusa di ricevere finanziamenti degli Stati Uniti e diffamare la costituzione cubana.
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