Giovedì, il parlamento greco voterà per la legalizzazione del matrimonio egualitario. Una proposta che arriva da una figura del tutto inusuale, lo stesso primo ministro di centrodestra e conservatore Kyriakos Mitsotakis che – abbandonato da un quarto dei parlamentari del suo partito – dovrà ora fare affidamento sull’opposizione per far passare il disegno di legge.
A pochi giorni da una votazione il cui impatto potrebbe estendersi ben oltre i confini greci – in caso di esito positivo, si tratterebbe del primo paese a maggioranza cristiano-ortodossa a permettere il matrimonio tra persone dello stesso sesso – gruppi religiosi e schieramenti non mancano di manifestare il proprio dissenso.
In poco più di 1500 persone sono scese in piazza Syntagma – nel cuore di Atene – per protestare contro l’iniziativa, al grido di “giù le mani dai nostri figli”. Presente alle contestazioni anche Dimitris Natsios, leader del partito di estrema destra molto vicino alla Chiesa Ortodossa Greca, Niki.
“Purtroppo, l’agenda ‘woke’ ha raggiunto anche la Grecia e include il matrimonio degli omosessuali», ha dichiarato Natsios all’Associated Press “la Grecia è un Paese cristiano-ortodosso e la nostra tradizione non lo permette. Conosciamo e rispettiamo un solo tipo di matrimonio, il matrimonio cristiano ortodosso. Anche la nostra Costituzione non lo prevede, quindi questo disegno di legge è incostituzionale e va contro la nostra fede in Cristo”.
Tra immagini sacre, bandiere della Grecia e crocifissi branditi a mo’ di esorcismo, la fetta ultraconservatrice del paese si scaglia sulla comunità LGBTQIA+, incoraggiata dai leader religiosi che accusano il governo di Mitsotakis di voler “andare contro natura” e “minacciare la famiglia tradizionale e il suo sistema di valori”.
Dall’altra parte, i sondaggi parlano tuttavia di una popolazione che supporta l’iniziativa – seppur con alcune riserve in ambito di GPA e adozioni.
Una ricerca condotta dal Pew Research Center nel 2023 ha infatti evidenziato una divisione pressoché equa nell’opinione pubblica greca sul matrimonio omosessuale, con il 49% degli intervistati favorevole e il 50% contrario.
Inoltre, nel Rainbow Index elaborato da Ilga Europe, che valuta i paesi europei in base all’avanzamento dei diritti LGBTQIA+, la Grecia ha ottenuto il 13° posto su 49 nazioni, con l’Italia posizionata al 33° posto.
Secondo Ilga Europe, la Grecia ha visto un miglioramento nella qualità della vita della comunità LGBTQIA+, passando da una valutazione del 52% a una del 57% nell’arco di un anno, su una scala da 1 a 100.
Ma a prescindere dall’orientamento dell’opinione pubblica, esiste la possibilità concreta che le coppie dello stesso sesso in Grecia possano finalmente ottenere gli stessi diritti di quelle eterosessuali?
Con un quarto della sua stessa maggioranza di governo contro, Mitsotakis spera quindi nel pieno appoggio della sinistra e del centro. Tuttavia, anche alcuni parlamentari di centrosinistra si sono dichiarati contrari al disegno di legge.
A manifestare il proprio sostegno incondizionato, il principale partito di opposizione Syriza, il cui leader Stefanos Kasselakis è gay, il partito socialista Pasok e di altri partiti minori.
L’omosessualità rimane comunque ancora un taboo per la stragrande maggioranza della società civile greca; se in molti rifiutano di interessarsi della questione LGBTQIA+ ma si dimostrano neutrali – se non addirittura favorevoli alla parificazione dei diritti – l’influenza della Chiesa Ortodossa rimane comunque determinante.
Il disegno di legge
Intervistato dall’emittente nazionale ERT, Mitsotakis aveva spiegato come l’obiettivo dell’iniziativa sul matrimonio egualitario fosse semplicemente quello di “rimuovere ogni forma di discriminazione legata all’orientamento sessuale“, sottolineando come essa non si discostasse radicalmente da quanto già adottato in altri paesi europei.
Il Primo Ministro greco aveva sottolineato a luglio 2023 come tale mossa fosse già intrinsecamente parte della sua strategia di governo – con l’obiettivo peraltro di riabilitare la Grecia agli occhi dell’UE e assicurarsi il suo sostegno.
Oltre a garantire il diritto al matrimonio egualitario per le coppie dello stesso sesso, l’adozione della proposta potrebbe inoltre consentire il riconoscimento ufficiale delle famiglie arcobaleno già esistenti e garantire loro l’accesso alle procedure di adozione.
Con rinnovato spirito conservatore, Mitsotakis ha tuttavia precisato che la nuova legge non introdurrà la possibilità per le coppie dello stesso sesso di ricorrere alla gestazione per altri per avere figli, mantenendo inalterata la legislazione attuale sulla procreazione assistita e “rifiutando l’idea di ridurre le donne a incubatrici su commissione“.
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