Se all’alba del 2010 si volesse tirare un bilancio della situazione dei fumetti italiani a tematica lgbt, la prima cosa che balzerebbe all’occhio sarebbe che, negli ultimi dieci anni, è rimasta quasi del tutto immobile. Gli anni ’90 si erano conclusi con qualche barlume di speranza: varie serie lesbo friendly più o meno riuscite (Spraylitz, Kerry Kross e Legs Weaver) animavano le edicole, in fumetteria cominciavano a farsi largo i fumetti con personaggi gay realizzati da Kappa Edizioni, mentre qualche autore cercava di ritagliarsi il suo spazio su internet. Sono passati dieci anni e, nonostante alcuni coraggiosi esperimenti che si sono conclusi troppo in fretta, la situazione è rimasta fondamentalmente uguale, con la differenza che ora il mercato delle edicole, se possibile, è diventato ancora più ostico per le tematiche omosessuali in generale, e i fumetti si sono adeguati. Il caso di Legs Weaver, in un certo senso, è emblematico di questa situazione.
Dieci anni fa questa eroina fantascientifica aveva una sua serie mensile, in cui gli ammiccamenti e i sottintesi lesbici erano abbastanza frequenti, mentre oggi è relegata a un supplemento con periodicità annuale che prende il nome dalla squadra speciale di cui ora fa parte: “La Squadra Fantasma”. La cosa che lascia perplessi, però, è che – a distanza di dieci anni – questo fumetto abbia fatto persino dei passi indietro, in proporzione ai passi avanti fatti dal personaggio. In parole povere: finché il presunto lesbismo di Legs Weaver rimaneva un’ipotesi, il personaggio era gestito con scioltezza e con uno spirito giocoso e irriverente. Ma man mano che le sue preferenze si rendevano più manifeste sia le storie che il personaggio hanno iniziato a incupirsi e ad essere più castigate. Dopo che – nello speciale “La Squadra Fantasma” del 2008 – Legs Weaver si è dichiarata (ricambiata) alla compagna di squadra Janet Blaise (in modo molto soft, visto che non sono mai stati usati termini espliciti e i loro baci non sono mai stati mostrati direttamente), nello speciale del 2009 non si è fatto alcun accenno alla questione, tranne qualche pudicissimo accenno al "legame speciale" che lega le due donne.
Persino nelle "schede di presentazione" che introducono la storia dello speciale 2009 non si accenna minimamente alla relazione che unisce i due personaggi. Questo argomento è ancora così scabroso? A quanto pare per i fumetti popolari da edicola sì. Fortunatamente nelle fumetterie italiane la situazione è leggermente migliore, visto che è appena uscita “L’Era dei Titani” (Edizioni BD): si tratta di una graphic novel Made in Italy (storia di Adriano Barone e disegni, in stile manga, di Massimo Dall’Oglio) dove la relazione lesbica della protagonista viene esplicitata e ha un ruolo di primo piano nella vicenda. Anche in questo caso si tratta di un fumetto fantascientifico, evidentemente ispirato a diversi manga e fumetti post atomici (da "Nausicaa" di Hayao Miyazaki a Grey di Yoshihisa Tagami, ma c’è anche qualche traccia della “Druuna” di Paolo Eleuteri Serpieri), ma con la peculiarità di avere una protagonista lesbica.
Cassandra Sterling (Cassie per gli amici), è infatti una dei piloti che guidano i robot guardiani incaricati di contrastare i titani: mostruosi giganti che assediano le poche città sotto vetro che preservano l’umanità da da una nuova era glaciale, mentre un terribile morbo sta decimando la popolazione dall’interno. Cassie è un pilota della città di Cyclopolis, e ha una relazione con Lily Bear, una pilota della vicina città di Hekatonkeropolis, figlia di uno scienziato che si ostina a cercare una cura per il morbo. Poiché fra le due città non corre buon sangue Cassie è dibattuta, visto che tecnicamente dovrebbe essere una spia per la sua città, ma d’altra parte crede che collaborare con la ragazza che ama e con suo padre possa offrire qualche speranza in più all’umanità.
Fortunatamente in questo fumetto i baci fra Cassie e Lily non sono censurati, tuttavia il tono malinconico e struggente della vicenda non prelude a nulla di buono, e infatti la tragedia è dietro l’angolo. Se questo fumetto, che è decisamente sopra la media e merita di avere successo, avrà un seguito sarebbe bello che Cassie avesse più fortuna in amore, anche perché potrebbe diventare uno dei pochi esempi positivi di lesbica dichiarata nel fumetto italiano (e solo il cielo sa quanto ce ne sarebbe bisogno). “L’Era dei Titani” rappresenta un caso isolato o va inteso come l’apripista di un nuovo modo di intendere i protagonisti lgbt nei fumetti realizzati in Italia? Ai posteri l’ardua sentenza.
di Valeriano Elfodiluce
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