È previsto per oggi pomeriggio ore 15:00 un tavolo di ‘confronto’ in commissione giustizia al Senato tra i vari capigruppo, come deciso e voluto dal presidente leghista Andrea Ostellari. Peccato che mediare su un testo già limato, abbondantemente discusso e votato alla Camera non sia accettabile, anche perché i tempi tecnici per ricominciare l’iter da zero non ci sono.
A ribadire la linea del Partito Democratico, a Bologna per la presentazione del suo libro ‘Anima e Cacciavite’, il segretario Enrico Letta. L’ex premier si è augurato che tutto sia fatto alla “luce del sole”. È tutto molto trasparente, lo sarà fino in fondo. E il Parlamento si assumerà le sue responsabilità, come è giusto che sia“. Lo sbarco in aula è ormai prossimo, atteso per metà luglio, con tutte le conseguenze del caso, vedi mancanza di relatore e pioggia di emendamenti, con voti segreti a minare la legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo.
Questa discussione deve essere molto centrata sulle cose, su come riuscire a fare le scelte giuste in Parlamento. Aver detto a Salvini che ci vediamo in Parlamento, per me è il massimo. Il punto è che l’atteggiamento della Lega e di altre forze finora non è stato di chi vuole aggiustare un provvedimento, ma di chi lo vuole cancellare. Il mio atteggiamento cauto è perchè è difficile fidarsi. Noi siamo molto attenti a un’interlocuzione con chi vuole migliorare le cose, non con chi vuole affossarle. Noi non ci sottraiamo al confronto. Ognuno ha la sua idea e la porterà in Parlamento, che è il luogo del dibattito. È una questione delicata.
Per quanto riguarda l’ormai tristemente nota Vaticana inviata la scorsa settimana al Governo, affinché modifichi il DDL Zan, Letta ha precisato di non aver avuto “alcun atteggiamento irrispettoso nei confronti di soggetti come Santa Sede o Cei, che hanno tutto il diritto di dire cosa pensano e di intervenire. Così come il presidente Draghi ha detto che alla fine decide il Parlamento. Nessuno vuole limitare questi dibattiti, ma c’è bisogno di essere seri e quindi di andare al merito delle cose. Una norma è necessaria, perchè la legge Mancino va cambiata. C’è un’urgenza di farlo e ci muoviamo in quella direzione. Dobbiamo fare una norma di civiltà“.
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