“L’Italia è il paese più transfobico d’Europa. Ed Italia Viva (con Salvini) si permette di giocarci su!”, condivide Chiara Ferragni su Instagram, rilanciando un post che vede protagonista Matteo Renzi, In allegato all’immagine, un commento laconico, un “che schifo che fate politici” che ha solleticato la replica dell’ex premier. “Preferisco un buon compromesso a chi pensa di avere ragione solo lui ma non cambia le cose”, ha affermato il leader di Italia Viva a La Repubblica, facendo marcia indietro sui temi dell’identità di genere contenuti nel DDL Zan, con il pretesto della mediazione e del dibattito.
“Ho sempre difeso Ferragni da chi la criticava quando postava dagli Uffizi o da chi vorrebbe minimizzare il ruolo degli influencer. Lo faccio anche oggi”, ha scritto Matteo Renzi sul suo profilo Facebook, dando pieno sfogo alla sua vis retorica, nel giorno in cui vota la calendarizzazione del disegno di legge a firma Alessandro Zan:
Fa bene Chiara Ferragni a dire quello che pensa. Solo che da lei mi aspettavo qualcosa in più di una frasina banale e qualunquista. Dire che i politici fanno schifo è il mediocre ritornello di chi vive di pregiudizi. Da una persona che stimo mi aspetterei un confronto nel merito. Perché sapete chi fa davvero schifo in politica? Fa schifo chi non studia, chi non approfondisce, chi non ascolta le ragioni degli altri, chi pensa di avere sempre ragione.
Lasciato a briglie sciolte il proprio cavallo di battaglia, la Legge Cirinnà del 2016 sulle unioni civili, su cui pose la fiducia. “Quella legge dura più di una Storia su Instagram“, la stoccata all’imprenditrice digitale, di cui minimizza gli strumenti comunicativi, pur senza esimersi dalla replica social. Una battaglia contro gli influencer, nuovi nemici da sbeffeggiare, gettando polvere negli occhi di chi aveva iniziato a seguire lo scontro con altre motivazioni:
Se Chiara Ferragni vuole confrontarsi sugli articoli 1, 4, 7 della legge Zan e sugli emendamenti Scalfarotto io ci sono. Se Chiara Ferragni vuole conoscere come funziona il voto segreto al Senato, ai sensi dell’articolo 113.4 del Regolamento, io ci sono. Se Chiara Ferragni vuole discutere, criticare, approfondire io ci sono. Ma sia chiaro. La politica, cara Ferragni, è un’attività nobile e non fa schifo. E la politica si misura sulla capacità di cambiare le cose, non di prendere i like.
“Sono sempre pronto a confrontarmi con chi ha il coraggio di difendere le proprie idee in un contraddittorio” ha aggiunto Matteo Renzi, pochi minuti dopo la pubblicazione di alcune Stories di Chiara Ferragni, che è tornata a ribadire la necessità di una legge a tutela di chi quotidianamente subisce violenza, aggressioni e soprusi:
La triste verità è che nonostante una legge che tuteli donne, disabili e persone appartenenti alla categoria LGBTQ+ SERVA nel nostro paese e sia attiva nel resto dell’Europa da decenni, in Italia non verrà mai approvata perché la nostra classe politica preferisce guardare sempre il proprio interesse personale. La tutela contro l’odio verso queste categorie dovrebbe essere un obiettivo di tutta la popolazione e di tutti i partiti politici ed il fatto che il DDL Zan non verrà probabilmente mai approvato è una grande sconfitta per tutti noi. Una sconfitta per ognuno di noi.
A stretto giro è arrivata anche la replica di Fedez.
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