COMO – Un omicidio in ambienti dell’omosessualità, una spedizione punitiva, debiti insoluti. Sono le tre piste d’indagine che sembrano maggiormente attirare l’attenzione degli investigatori impegnati a risolvere il giallo legato alla morte di Claudio Rizzo, il negoziante di Como trovato privo di vita lunedì scorso nel bilocale che occupava sopra al negozio che aveva aperto in franchising nell’autunno scorso.
Gli inquirenti, tuttavia, sottolineano che “le indagini proseguono a 360 gradi” lasciando intendere che non trascurano nessun’altra ipotesi anche se tenderebbero a scartare quella di un omicidio maturato per questioni di usura, di estorsione o di rapina.
Nella giornata di domani dovrebbero svolgersi a Galatone (Lecce) paese d’origine della vittima, i funerali, dopo che il magistrato titolare dell’inchiesta, Mariano Fadda, ha concesso il nullaosta.
L’autopsia ha confermato che l’uomo è stato massacrato di botte. E’ convinzione degli inquirenti che l’omicidio sia di tipo preterintenzionale: chi ha agito potrebbe essere andato ben oltre alle sue effettive volontà.
Si segue anche la pista passionale: un incontro a scopo omosessuale che potrebbe essere andato ben al di sopra delle righe. In ogni caso appare certo che la vittima abbia fatto entrare il suo, o i suoi assassini (probabilmente due). Ma bisogna chiarire se lo ha fatto di sua spontanea volontà o costretto.
Delitto a Como: si seguono tre piste investigative
Un omicidio in ambienti dell’omosessualità, una spedizione punitiva, debiti insoluti. Sono le tre piste d’indagine che sembrano maggiormente attirare l’attenzione degli investigatori.

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