Anche se viviamo ancora in un mondo in cui a regnare è l’intolleranza verso la comunità LGBT, seppur di poco, i tempo sono cambiati. Oggi è usuale parlare, soprattutto in tv, di omosessualità e di tutto quello che riguarda il corollario del mondo gay. Più di venti anni fa, invece, una cosa del genere era un miraggio ma non impossibile. Spunta in rete un estratto da una puntata di ‘Generazione X’, talk show di Italia Uno, condotto all’epoca da Ambra Angiolini, in cui ci sarebbe stata la prima dichiarazione gay in diretta tv.
La trasmissione che nella stagione 1995-1996 andava a sostituire, nella stessa fascia oraria, la compianta ‘Non è la Rai’, si poneva l’obbiettivo di dialogare con un pubblico di diciottenni su argomenti disparati: come la moda, la musica e tematiche riguardanti l’attualità. Per Ambra Angiolini è stata la prima vera conduzione dopo la conclusione del programma di Boncompagni. E in quel periodo si poteva già parlare di progresso? Forse no, ma negli anni ’90 in cui l’omosessualità era un tabù, soprattutto in tv e in fascia protetta, la notizia che riportiamo assume un valore aggiunto.
Ambra Angiolini, come una vera madrina queer, legge ad alta voce la lettera di Francesco, un telespettatore che ha una cotta per Luca, uno dei ragazzi d di ‘Generazione X’.
A scriverti è un ragazzo. Ti può sembrare strano ma mi sono innamorato di uno dei ragazzi della trasmissione. Ha i capelli castani e il naso un po’ grande. Quella particolarità però lo ha reso molto affascinate. In casa nessuno sa ancora di me, quindi non è stato facile scrivere questa lettera. Ti prego, per favore, aiutami.
Passato lo stupore iniziale, si nota che la faccenda viene affrontata con estrema naturalezza, senza forzature e senza nessun tipo di battutine becere, diversamente da quanto è accaduto di recente nelle trasmissioni condotte da Barbara d’Urso, ad esempio. Successivamente, Ambra Angiolini, fa salire sul palco il giovane Luca e prima della telefonata con Francesco, gli pone alcune domande. Il ragazzo però, nonostante dichiara di essere eterosessuale, affronta con grande naturalità il siparietto.
Sto bene, anche se è una cosa che non ho mai provato. Sicuramente non gli negherò la mia amicizia. Se voglio provare di più? Diciamo che ora mi piace un’altra persona. Mi farebbe comunque piacere conoscerlo, cominciando come amici.
Non tutti del pubblico però hanno apprezzato lo scambio di battute, tanto è vero che interviene un altro giovane ragazzo che spezza una lancia a favore di Francesco.
Innanzitutto è una cosa molto carina. E non vedo cosa ci sia da scandalizzarsi. Siamo alle soglie del 2000. Ragazzi, smettetela non siamo nel medioevo.
Eppure oggi, ad un passo del 2020, nei tempi in cui la comunità LGBT ha compiuto grandi passi in avanti, dobbiamo ancora ricordare le stesse medesime parole, perchè il mondo – o almeno l’Italia – non è cambiato. Ha solo finto di averlo fatto.
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