Ha preso vita ieri la 38° edizione del Lovers Film Festival di Torino, il più antico festival italiano sui temi LGBTQI+ diretto da Vladimir Luxuria e fondato da Giovanni Minerba e Ottavio Mai, che si terrà fino al 23 aprile presso il Cinema Massimo, multisala del Museo Nazionale del Cinema.
Madrina di questa edizione Ambra Angiolini, da sempre icona queer, intervistata da Vladimir Luxuria nel corso della serata di inaugurazione che si è tenuta presso il Museo Nazionale del Cinema di Torino, all’interno della Mole Antonelliana.
Vladimir ha ricordato come Ambra ci abbia sempre messo la faccia, per la comunità LGBTQIA+, presenziando in qualità di madrina al World Pride di Roma del 2000, quando era difficile, se non quasi impossibile, riuscire a portare divi dello spettacolo al nostro fianco. Ma Ambra, all’epoca 23enne, non si tirò mai indietro, continuando a farlo negli anni. E sempre gratuitamente.
“A livello umano questa cosa mi ha formato nel modo giusto. Un incontro che mi ha fatto avere quel riciclo d’aria che in tanti non hanno. Ciclicamente io faccio un ripulisti di ossigeno grazie alle battaglie, alle cose che ho scelto da piccola quando non hai nessun pregiudizio. Io ci credevo, volevo bene a delle persone che mi sembrava soffrissero per cose che non riuscivo a mettere insieme, neanche a livello politico. E ho deciso che quella sarebbe stata la mia battaglia umana, non omosessuale. Sono poi stata sostenuta per tanti anni quando non avevo più lo stesso appeal, la mia famiglia e la mia comunità mi hanno fatto superare anche momenti non facili, a livello professionale e anche personale. Devo parte della mia formazione come essere umano a queste persone meravigliose che ho incontrato, che sono poi tutti i miei amici di adesso“.
Un posizionamento al fianco della comunità, quello di Ambra, che all’epoca ebbe anche ripercussioni sul fronte professionale. “Ero troppo strana, forse. Mi lasciavo appassionare dalle cose, non pensavo troppo al prezzo da pagare. A me sembrava tutto così reale, quello che dicevo e che facevo. Non mi sembrava neanche giusto dovermi giustificare. Uscì anche questa notizia che fossi lesbica, cosa che suscitò imbarazzo in certi casting, redazioni. Ho avuto un attimo la tentazione di dovermi giustificare, per rabbia, poi mi sono detta “perché devi lasciarti screditare, se ci credi davvero non ti giustifichi”. E così ho fatto. Non ho mai detto nulla a riguardo. La mia battaglia in modo sincero credo di averla portata a casa molti anni fa, ora non si azzardano proprio“.
Al cospetto di Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno ospite del Lovers Film Festival, Ambra si è esposta a sostegno delle coppie omogenitoriali, quotidianamente attaccate dal Governo Meloni.
“Io non lo so se sono una buona madre. Ci provo, poi certo i miei figli li ho partoriti ma se qualcuno dovesse entrare nella mia esistenza e determinare cosa sia una buona madre forse dovrei donarli in beneficenza. Capisco che quando uno ha un mestiere deve fare quello, ma leggo certe cose, sento alcune cose, mi sento male. Vado a casa e abbraccio i miei figli, perché ho paura che possano portarmeli via un giorno, e temo che potrebbero farlo. C’è un esame molto pesante da superare, in una specie di gioco al genitore perfetto che io non sono. Non posso garantirgli questo ai miei figli. Posso garantirgli l’amore. Quella cosa lì però nessuno la misura. C’è qualcuno che va nelle case a misurare l’amore? No, e cosa misurano allora? Con chi vado a letto? Allora i miei figli non dovrebbero vivere con me”.
Ad accompagnare Ambra al Lovers proprio sua figlia, Jolanda Renga, il mese scorso in piazza a Milano a sostegno delle famiglie arcobaleno. 19 anni, Jolanda è tutta sua madre, perché battagliera come lei: “Le ha scelte lei le sue battaglie. Quando ho visto che era in piazza a Milano, mentre io ero a teatro in Sicilia, mi ha tanto commosso. Mi sembra bellissimo che lei sia così piena di ardore, passione, che non abbia paura di difendere chi ha bisogno di essere difeso. E speriamo anche che questo verbo finisca nel dimenticatoio. Bisognerebbe che nessuno debba più difendersi da qualcosa che sia legittimo, bisognerebbe difendersi dal male e non da chi male non ne fa e vorrebbe vivere la propria vita semplicemente con dignità. Lei questo l’ha capito bene“.
Domani al Lovers arriverà Fabio Canino, da noi intervistato nella giornata di ieri, mentre oggi tocca a Giancarlo Commare, volto di Tutti parlano Jamie e presto di nuovo in sala grazie a Nuovo Olimpo, film di Ferzan Ozpetek.
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