La cultura LGBTQ+ in Italia, rispetto ad altri paesi come Inghilterra e Scozia, non viene quasi praticamente insegnata, se non in qualche caso eccezionale all’Università, come a quella Torino dove la docente Maya de Leo insegna storia dell’omosessualità per il corso DAMS.
È soltanto grazie a media come il nostro, a podcast e a saggi di scrittori, attivisti e giornalisti che gli italiani LGBTQ+ possono conoscere qualcosa di più sulla loro storia, quella che, ad esempio, ha caratterizzato il movimento per il riconoscimento dei diritti, le battaglie di singoli individui ed i Pride. Ma è anche grazie a piattaforme di streaming come Netflix che nell’ultimo periodo è possibile accedere ad un’elevata quantità di contenuti a tematica.
Noi abbiamo selezionato i 10 migliori documentari LGBTQ su Netflix, quelli che andrebbero visti anche a scuola e che più di altri insegnano l’educazione all’inclusività.
In questo articolo
The death and life of Marsha P. Johnson
Un documentario fondamentale che racconta, attraverso una visione complessa e dettagliata, la vita e la morte di Marsha P.Johnson, l’attivista transgender e veterana di Stonewall.
Il documentario di David France parte, in particolare, dalla sua morte, il cui corpo fu ritrovato vicino al molo di Christopher Street. Le indagini superficiali della polizia dichiararono la morte per suicidio. Ma ancora oggi ci sono molti dubbi a riguardo e gli amici dell’attivista chiedono a gran voce la riapertura del caso.
Il racconto della storia di Marsha affronta altresì la tematica della transfobia e dei diritti della comunità transgender in USA.
Disclosure
Disclosure è un’altra pellicola imprescindibile.
Il documentario analizza e ripercorre la rappresentazione transgender nella cinematografia, a partire dal cinema muto fino alle odierne serie televisive. Analizza, in particolare, la visione non corrispondente al vero e stereotipata che il cinema dà delle persone transgender.
Un amore segreto
Il documentario “Un amore segreto” racconta la settantennale storia d’amore tra Pat Henschel e Terry Donahue, quest’ultima una ex giocatrice di basketball a cui è stato dedicato il film “Ragazze vincenti”, un film del 1992 diretto da Penny Marshall.
“Un amore segreto” ripercorre la relazione tra le due donne sin dal loro primo incontro, passando dal coming out verso le rispettive famiglie piuttosto conservatrici ed il matrimonio. Un amore potente che persiste anche davanti agli ostacoli più difficili della vita, come la vecchiaia e la malattia.
Circus of Books
Il Circus of Books di Los Angeles, una libreria a gestione familiare, è stato per decenni il punto di riferimento della comunità gay della città, una vera e propria istituzione.
Specializzato nella vendita di materiale pornografico gay per adulti, il Circus of Books era un ritrovo sicuro per chi non poteva vivere al 100% il proprio orientamento ed identità di genere.
La figlia di Karen e Berry Mason, una coppia di ebrei che per oltre 30 anni ha portato avanti il negozio, ripercorre la storia di questo negozio.
Nella mia famiglia
Questo breve documentario a tematica LGBTQ, diretto e interpretato dal regista Hao Wu, emigrato da tempo negli USA, racconta il momento in cui la sua famiglia in Cina apprende la decisione del figlio di diventare genitore gay con il proprio compagno tramite madre surrogata.
Il documentario del 2019 ha una durata di circa 40 minuti.
Hating Peter Tatchell
In questo documentario viene raccontata la vita dell’attivista LGBTQ+ Peter Tatchell, in particolare le sue lotte per la giustizia ed i diritti civili. Il film cattura anche gli sforzi di Peter durante il 1988 per persuadere i capi della sanità mondiale a fermare la persecuzione delle persone con HIV/AIDS.
Peter Tatchell, a causa del suo attivismo, fu aggredito oltre 300 volte ed ha subito una 50ina di attacchi al suo appartamento, oltre ad aver ricevuto migliaia di messaggio di odio e minacce di morte.
The Untold Tales of Armistead Maupin
Questo documentario del 2017 narra la vita dell’autore de “I racconti di San Francisco” e pioniere dei diritti civili delle persone omosessuali Armistead Maupin, che per lungo tempo fece di tutto per annullare il proprio orientamento sessuale a causa della sua famiglia conservatrice diventando poi una vera e propria icona LGBTQ.
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