Oltre che innegabilmente brava e dotata di incontenibile carisma, Drusilla Foer – in caso questa settimana abbiate vissuto dentro una caverna e non vi sia arrivata la notizia, favolosa conduttrice del 72esimo Festival di Sanremo – ha anche uno stile elegan(z)issimo.
A vestirla, sul palco dell’Ariston come agli esordi, c’è Rina Milano (stilylist anche di Susan Sarandon, per dirne una).
Tutti e tre gli abiti indossati da Foer sono riciclati e non scelti esclusivamente per l’occasione, in quanto la conduttrice ha preferito sostenere l’ambiente ai brand.
Drusilla ha sempre prestato attenzione a quello che indossa, soprattutto le pellicce: “ENJOY THE FAKE” ha detto “Non è vero che le pellicce non mi piacciono, sono calde, avvolgenti, meravigliose al tatto. Ma sono convinta stiano meglio addosso agli animali“.
Già nel 2017, aveva caricato una sua foto risalente agli anni 70, completamente impellicciata con su scritto “NO FUR FOR ME“.
Una foto che le è sempre piaciuta perché la fa assomigliare a Sandra Mondaini e le ricorda Vincent, il fotografo “dai meravigliosi capelli vulvi che la scattò“.
Ma spiega che all’epoca non aveva ancora riflettuto sull’importanza del tema: “Le pellicce di questi animali non sono non sono prodotti di allevamenti spaventosi e traffici di dubbia trasparenza”.
Animali, che difatti, Drusilla ha molto a cuore.
La quarantena non l’ha passata così male, dice. “È stata un’occasione per riappropriarmi un po’ della mia casa, per studiare, leggere” spiega, e la compagnia non l’è mancata.
“Non preoccupatevi, non sono sola” ha scritto su uno scatto del 2020: sul divano di casa, affiancata da un cane meticcio, un carlino (che dichiara provare una certa attrazione per i tipi “più tozzi”), e una gallina.
Il pennuto, che si rifiuta di passarle il telecomando, sfoggia un piumaggio nero perfettamente in linea con gli abiti total black della nobildonna.
Le galline sono le sue migliori amiche, fidate compagne di binge-watching sul divano, seppur leggermente agitate.
Per fortuna, c’è Ornella – la sua fidata domestica, a detta sua “non così bella, ma molto brava” – che prepara una camomilla per tutte e tre.
A fare binge-watching con lei c’è anche il suo pesce rosso, a cui ha dato un nome un po’ antipatico perché le rovina il finale di ogni film: “Ti pregherei di tenere la bocca chiusa” gli dice “Poi si arrabbia se lo chiamo Spoiler“.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.