Digitando il suo nome su Google si capisce che Edoardo Donnamaria è lo stesso che qualche mese fa appoggiava il pacco su Elenoire Ferruzzi nella casa del GFVIP.
Per fortuna, nella vita fa anche altro: è speaker radiofonico e assistente di Barbara Palombelli a Forum, ma il motivo per cui in questi giorni se ne parla sarebbe una vociferata liaision con Alberto De Pisis, noto ospite ai salotti di Barbara D’Urso ma anche ex fidanzato dell’influencer Taylor Mega.
Sotto i riflettori della casa più famosa di Cinecittà i due si scambiano baci, coccole, massaggi ai piedi e tutto il repertorio dei vostri sogni omoerotici, generando esattamente la conversazione che vi aspettereste da una situazione del genere.
C’è poco da fare la gara a chi è più intelligente: già che ne stiamo a parlare significa che ci siamo cascati di nuovo. In qualche modo due uomini che si fanno le fusa a vicenda hanno ancora il potere di attirare la nostra attenzione. Figuriamoci se uno dei due non si sa da che parte pende.
Se De Pisis è apertamente gay, tutti avrebbero pensato che Donnamaria fosse etero come un derby Roma-Lazio (complice il precedente flirt con Antonella Fiordalisi).
Eppure, il 23enne romano avrebbe dichiarato che non è proprio così: “Mio fratello, no, non quello gay che sta a New York, l’altro, lui è etero al massimo, non come me. Io sono molto più fluido. Sì diciamo che io sono fluid”.
L’esperta di gossip Deianira Marzano conferma quanto detto, riportando che Donnamaria e De Pisis non andranno fino ‘in fondo’ ma che tra i due ci sarà una relazione molto particolare’.
Però la migliore amica di Donnamaria, Carola Russi Marconi, dice a Casa Pipol che fluido è un po’ una parolona, perché conoscendolo bene lui è uno che “si dà i bacetti con gli amici”: “È affettuoso con tutti. Non era fluidità sulle sue preferenze”.
Capisco cosa vuole dire Marconi, anche perché Edoardo Donnamaria è Bilancia, ed è proprio scientificamente intrinseco nella natura del Bilancia flirtare anche con i muri. Loro sono così, non possono non farlo: se mentre parlate con un Bilancia pensate che ci sta provando con voi, probabilmente è così, e al contempo, non se ne rende nemmeno conto.
Potremmo fermarci qui, eppure tanto basta per generare un dibattito pubblico.
‘Fluido’ come alternativa a definirsi semplicemente ‘queer’, pure questa altra parola generata al distributore automatico, ma ancora troppo complessa e meno familiare per la tv generalista.
‘Fluido’ è il metodo più facile, immediato, e socialmente accettabile per dire che non sai bene da che parte pendi, e potresti essere attratto un po’ da chiunque a seconda dei casi, in base alla giornata, l’umore e le endorfine che tieni in corpo.
È diventata anche una parola così inflazionata da quasi perdere di significato, tanto che se un personaggio famoso si definisce fluido a noi non basta e dobbiamo saperne di più.
Fluido in che senso? Chi ti piace quindi? Con chi vai? Allora sei bi? Pan? Fai queerbaiting?
Non sapremo mai se tutto questo è orchestrato ad hoc per soddisfare esigenze di copione, ma la reazione mediatica forse ci dice qualcosa in più su come anche fuori dai riflettori, nella banale vita quotidiana, richiediamo più spiegazioni del dovuto sulla sessualità degli altri.
Siamo così abituat* a sentire certi termini, da aspettarci che chiunque riesca ad autodefinirsi dall’oggi al domani con la stessa facilità di un tweet. In caso contrario, ci manda in pappa il cervello perché non riusciamo ad inquadrarlo e nemmeno collocarlo in un ruolo che per noi abbia senso. Il fatto che la sessualità possa andare come il vento, per qualche curioso motivo, non ci fa stare tranquilli. Edoardo Donnamaria dica a quale etichetta appartiene: questa la sintesi del coro dei social network. Questo l’obiettivo morboso dei burattinai.
La possibilità di dare spazio alle proprie pulsioni senza telecomandarle in anticipo si affianca all’urgenza di catalogarle, di trovare un nome a quello che si fa e un perché su chi vogliamo baciare, in una speculazione continua che normalizza la conversazione senza elevarla mai.
Possiamo aspettarci questo step dal reality show più strumentalizzato che esiste? No, ma nel migliore dei casi, potremmo porci qualche domanda in più una volta spenta la televisione. E possibilmente, cominciare ad annoiarci.
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