È arrivato in sordina anche in Italia Eldorado di Benjamin Cantu, documentario Netflix interamente dedicato al mitico locale LGBTQI+ di Berlino, negli anni ’20 del novecento frequentato persino da Ernst Röhm, colonnello generale delle SA al tempo noto omosessuale, ucciso su ordine di Adolf Hitler il primo luglio del 1934.
Eldorato – Il Nightclub odiato dai nazisti utilizza immagini d’epoca, interviste e scene di finzione per mostrare l’abbagliante ma assai breve periodo di massimo splendore della prima comunità queer visibile al mondo alla fine degli anni ’20. Nella Berlino di un secolo fa c’erano olre 100 locali queer.
Ma a dominare la scena c’era il leggendario Eldorado, nightclub dissoluto ed edonistico in cui gay, lesbiche e trans ballavano a stretto contatto con i ricchi e potenti. Tutti si scatenavano al ritmo dell’elettrizzante musica dei Weintraub Syncopators, inebriati dagli odori di profumi, cipria e sudore. Ma l’Eldorado è anche un luogo di contraddizioni, in cui i clienti apertamente gay arrivano vestiti in uniformi naziste.
Questo è lo sfondo su cui si incrociano i destini degli eroi di questo straordinario racconto. Tutti fanno parte del primo movimento LGBT della storia e il film rispecchia in maniera inedita il modo in cui questa identità emergente fosse intrecciata al perverso legame dei nazisti con l’omosessualità all’interno dei loro ranghi. Il film abbina ricostruzioni innovative a storie biografiche, immagini di repertorio e alle voci dei familiari, di noti esperti di storia e dell’ultima generazione di testimoni diretti.
Queste le parole del regista e co-sceneggiatore Benjamin Cantu:
“La storia dell'”Eldorado” e soprattutto quella delle persone queer la cui persecuzione non si è conclusa con il 1945, è stata a lungo scomoda per il pubblico del dopoguerra e quindi messa a tacere. Realizzare questo film con un grande partner come Netflix è un segno importante in un momento in cui i diritti delle persone LGBTIQ* sono nuovamente sotto pressione in molte parti del mondo.”
Morgan M. Page, scrittrice e storica trans che ha preso parte al progetto, ha aggiunto:
“L’era di Weimar mi ha sempre affascinato come un brillante momento in cui le persone LGBTQ si aggrappavano alla libertà, solo per vedersela strappare via in tragedia. Mentre guardo i movimenti anti-trans e anti-LGBTQ attaccare le nostre comunità in tutto il mondo, dalla Russia alla Florida, dall’Inghilterra all’Europa dell’est, le lezioni dell’era di Weimar restano ancora oggi spiacevolmente rilevanti”.
Matt Lambert si è occupato delle scene inevitabilmente di finzione.
“In qualità di regista ebreo queer che vive e lavora a Berlino da oltre un decennio, la storia LGBTQ+ berlinese cancellata è sempre stata un impulso presente nel mio lavoro, così come negli eventi e nelle feste della comunità che ho organizzato qui nel corso degli anni. L’opportunità di ricreare i momenti che hanno celebrato la queerness a Berlino tra il 1926 e il 1933 è stato un sogno diventato realtà: il casting è avvenuto qui nella nostra comunità queer di Berlino. Molti dei personaggi che appaiono nelle scene all’interno dell’Eldorado non sono solo attori, ma molti sono artisti e icone queer che costituiscono il tessuto del destino della nostra scena berlinese contemporanea.“
Felix Kriegsheim, produttore esecutivo, ha aggiunto:
“Cento anni fa, molte persone LGBT in Germania hanno sperimentato per la prima volta la loro libertà sessuale ed emotiva, seguita poco dopo dalla forma più estrema della loro oppressione. Questo film tenta di riportare alla nostra memoria questi grandi movimenti”.
Dr. Klaus Mueller, storico e documentarista: “La persecuzione nazista delle persone LGBT rimane una parte poco nota della storia tedesca e occidentale. Il fatto che tutto questo sia successo qui non fa parte del DNA della Germania.“
Al massimo del suo splendore, l'”Eldorado” divenne un obiettivo del movimento nazista: la sua chiusura nel 1932 tracciò il segno di una svolta totalitaria. La prima comunità visibilmente queer al mondo venne distrutta in pochi anni. Eldorado – Everything the Nazis Hate è il primo documentario a tracciare in modo chiaro il destino delle persone queer nello sconvolgimento tra la Repubblica di Weimar e la Germania di Adolf Hitler.