Sei stagioni e non sentirle. Non ancora. Skam Italia, tornata su Netflix la scorsa settimana, ha ribadito tutta la propria forza nel saper parlare ai giovani attraverso i giovani prendendo di petto problematiche che li riguardano, lasciandoli spesso in balia di silenzi che in famiglia, al cospetto degli adulti, finiscono il più delle volte per acuirsi ulteriormente.
Al centro di questa sesta stagione troviamo Asia (Nicole Rossi), ragazza dal grande carisma, con un carattere forte e determinato che si troverà ad affrontare importanti sfide, soprattutto con sé stessa e con le sue fragilità. L’amicizia con le altre componenti del gruppo delle Rebelde, determinante per affrontare le sue battaglie, si intreccerà, nella vita di tutti i giorni, con l’arrivo di nuovi personaggi e soprattutto nuovi amori potenziali come Giulio (Andrea Palma)…
Spontaneità recitativa, naturalezza nei dialoghi, quotidianità nei rapporti. Ciò che ha reso Skam Italia tanto amato non ha certamente perso smalto con questa sesta stagione che ha visto Tiziano Russo alla regia dei 10 episodi, con Alice Urciuolo, Elisa Zagaria e Ludovico Bessegato, impegnato con la 2a attesa stagione di Prisma, in cabina di scrittura.
23enne romana, ribelle de “Il collegio” e di “Pechino Express”, Nicole Rossi presta la propria fisicità ad Asia, studentessa nell’ultimo anno andata incontro ad un visibile calo di peso. Ma nessuno parrebbe darle troppa importanza se non Silvia (Greta Ragusa), che in una precedente stagione di Skam aveva combattuto il demone dei disturbi alimentari. Da otto mesi Asia non vede il fidanzato, volato negli USA per un anno, mentre a casa tutto ruota attorno alla sorella maggiore aspirante tennista professionista, con mamma e papà quasi unicamente concentrati sulla sua carriera eventuale. Ciò che Asia nasconde al mondo esterno è quel tarlo sempre più battente che la porta a non mangiare, a pesare con il bilancino ogni razione di cibo, a contare le calorie, a vomitare di nascosto, mentre i capelli le cadono, le mestruazioni ritardano, la spossatezza è sempre più presente e la paura sempre più ingombrante.
Una ragazza under 18 su tre soffre di disturbi alimentari, ricordano gli sceneggiatori di Skam Italia, chiamati con questa stagione ad illuminare l’elefante nella stanza, a dargli centralità assoluta, a mostrarne i pericolosi e inequivocabili sintomi e le conseguenti strade da intraprendere per accompagnarlo definitivamente alla porta. Una stagione formativa con cui continuare a pennellare spaccati adolescenziali capaci di andare ben oltre quella periferia romana qui ampiamente esplicitata attraverso cadenze marcate, parlando anche di altro.
Dei giovani neofascisti che invadono le curve negli stadi e sgomitano tra i banchi di scuola, di Hegel, stato etico e stato di diritto, dell’orrore omobitransfobico che ancora oggi miete vittime e di sorellanza, sentimenti, rapporti tra amici, genitori e figli e storie d’amore, tanto in crisi quanto in costruzione.
Come ad esempio quella lesbica tra la sorella di Asia e Rebecca, interpretata da Maria Camilla Brandenburg, lasciata sullo sfondo e perché no magari meritevole di maggiore attenzione in una futura settima stagione, mentre la protagonista fatica a chiudere un capitolo per aprirne uno nuovo, al fianco di un ragazzo che tace un passato per lei insopportabile e faticosamente digeribile.
Al fianco di Nicole Rossi ritroviamo Francesco Centorame (Elia), Beatrice Bruschi (Sana), Federico Cesari (Martino), Rocco Fasano (Niccolò), Martina Lelio (Federica), Ludovica Martino (Eva), Greta Ragusa (Silvia), Pietro Turano (FIlippo) e Nicholas Zerbini (Luchino), volti storici che nella stragrande maggioranza dei casi appaiono in veri e propri camei, lasciando spazio a Lea Gavino (Viola), Maria Camilla Brandenburg (Rebecca), Benedetta Santibelli (Fiorella), Cosimo Longo (Jorge), Yothin Clavenzani (Munny) e i debuttanti Andrea Palma (Giulio) e Leo Rivosecchi (Beniamino).
Perché Skam Italia 6 semina in previsione futura, pone sapientemente le basi per una nuova classe di giovani protagonisti a cui affidare il testimone di una generazione mai come in questo momento ampiamente raccontata e rappresentata sul piccolo schermo. Dinanzi ad una politica che li esclude da qualsivoglia dibattito e reale strategia futura e a genitori il più delle volte troppo impegnati per ascoltare i propri figli, è la serialità televisiva a parlare loro, tra tv generalista e piattaforme streaming, passando da Mare Fuori a Un Professore, da Sex Education a Heartstopper, provando anche, come nel caso di Skam Italia, a toccare corde delicate, temi reali, concreti e il più delle volte superficiamente taciuti e pericolosamente sottovalutati.
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