Sono passati 52 anni da quando l’icona queer irlandese Dana vinse l’Eurovision Song Contes nel 1970t. E quest’anno Brooke Scullion sembra del tutto intenzionata a tornare agli sfarzi di un tempo. La cantante inglese originaria di Co Londonderry è stata selezionata per rappresentare l’Irlanda su oltre 300 proposte, con una canzone che sa di novità per la competizione.
Brooke ha solo 22 anni, ma ha già talento da vendere. Originaria di Co Londonderry, si è avvicinata alla musica quando era molto piccola, ma ha sfondato solo nel 2020 quando ha partecipato all’edizione inglese di The Voice. Seguita dal mentore Meghan Trainor, ha conquistato il pubblico con il suo singolo inedito That’s Rich, che è poi la canzone che porterà all’Eurovision.
«Non ho avuto subito in mente l’Eurovision, perché non è la tipica canzone che si sente nella competizione. I fan dell’Eurovision moriranno. Quando è stata l’ultima volta che avete sentito l’Irlanda presentare qualcosa di così moderno e fresco? Penso che potrebbe davvero cambiare il volto della concorrenza»
E in effetti, se negli ultimi anni il seguito dell’Eurovision era calato e non suscitava più così tante aspettative, ci hanno pensato i Maneskin lo scorso anno a svecchiare il contest e a dargli un nuovo impulso. A livello internazionale, l’Eurovision è tornato ad essere interessante e figo – come dimostrano anche le tante reaction di youtubers americani alle esibizioni europee. E Brooke Scullion è pronta per approfittare di questo improvviso ringiovanimento. La sua canzone, infatti, è pienamente calata nel mood delle nuove generazioni a cui lei stessa appartiene.
«L’ho scritta a Natale 2020. E poi è uscito l’album di Olivia Rodrigo, e probabilmente non era il momento giusto per pubblicarla. Abbiamo dovuto aspettare che l’Eurovision lo facesse “for the gays”!», ha raccontato. E infatti, nonostante la giovane cantante non si sia mai espressa riguardo la sua sessualità, il suo stile e la sua musica sono molto queer. That’s Rich si ispira al pop/rock più amato dei primi anni 2000, tra Blondie, Avril Lavigne e i Paramore. L’ispirazione è arrivata da una relazione finita male, ma molti tra critici e pubblico l’hanno letta anche nella chiave di una storia d’amore LGBTQ.
Anche per questo, quando è arrivato l’annuncio della scelta dell’Irlanda, in un evento molto simile a quello che si terrà a San Marino e che per la prima volta teneva conto sia dei voti della giuria che di quelli del pubblico, qualcuno ha pensato bene di criticare la scelta, sostenendo come abbiano lasciato vincere Brooke solo perché la sua canzone contenesse tematiche gay. Il che sembra un po’ eccessivo, visto che in gara c’erano più di 300 artisti e difficilmente i voti sono stati influenzati solo da questo. Ma non ci interessa. Più queerness riempie l’Eurovisione e più siamo felici.
La stessa Dana, una delle più iconiche vincitrici dell’Eurovision e anche lei originaria di Derry, ha fatto le congratulazione alla giovane artista che sta già preparando la sua performance sul palco di Torino a maggio: «Darò letteralmente tutto quello che ho. Sono vibes da pigiama party. Indosso un pigiama di seta, piume, tacchi alti… voglio che la gente balli e passi la notte più bella della sua vita!». Non vediamo l’ora!
Intanto l’attesa per l’Eurovision 2022 cresce sempre di più, mentre nuovi cantanti vengono annunciati regolarmente e mai si è registrata così tanta attesa per il contest europeo.
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