La stagione 2024 della Formula 1 prenderà finalmente il via questo sabato con il primo Gran Premio dell’anno, che si terrà in Bahrain sul circuito di Sakhir. Le prime due prove del mondiale quest’anno saranno di sabato e non di domenica, per rispetto del mese del Ramadam.
Attesa per l’esordio in Ferrari del pluricampione Lewis Hamilton, da sempre strenuo alleato della comunità LGBTIQ+. La scorsa settimana sulla pista di Sakhir si è svolta la tre giorni di test di inizio stagione. si è svolta la tradizionale sessione di test pre-stagionali di tre giorni nello stesso circuito.
Polemiche sono sorte circa la posizione del Barhain sui diritti civili. Secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco Bild, il personale di sicurezza del circuito ha comunicato ai membri dei team di F1 e ai loro affiliati di non esporre simboli della bandiera arcobaleno, che rappresenta il sostegno alle comunità LGBT, sui loro abiti o accessori all’ingresso dell’impianto.
In Barhain l’omosessualità è considerata illegale e può essere perseguita. Il paese è retto da una monarchia costituzionalizzata e dominata dalla dinastia della famiglia al-Khalifa dal XVIII secolo.
Negli ultimi anni ci sono stati alcuni segni di cambiamento. Ad esempio, nel 2014, il governo del Bahrain ha respinto una proposta per vietare l’ingresso nel paese agli stranieri con orientamento sessuale non eterosessuale. Esiste dunque un certo grado di dibattito e apertura sulla questione all’interno della società bahrainita. Al contempo, le organizzazioni e i movimenti LGBTI+ non hanno spazio per operare e sono spesso oggetto di restrizioni e ostacoli nel perseguire le proprie battaglie.
Tutte le volte in cui la Formula 1 ha avuto a che fare con la comunità LGBTI >
In vista del Gran Premio di inizio mondiale, la stessa Formula 1 ha voluto rispondere alle richieste di non esporre le bandiere di sostegno alla comunità LGBTI+. Un portavoce della Formula 1 ha dichiarato che “si è trattato di un incidente isolato che ha violato le politiche organizzative della Formula 1 e del Bahrain“. Anche un rappresentante del circuito di Sakhir dove si svolgerà la prima gara del mondiale 2024 ha confermato questa posizione, ribadendo l’impegno contro ogni forma di discriminazione e affermando che l’incidente sarà oggetto di un’indagine e verranno intraprese “azioni appropriate”.
Proprio Lewis Hamilton negli ultimi 3 anni ha più volte criticato le leggi omobitransfobiche di Ungheria, Qatar e Arabia Saudita, indossando caschi rainbow in pista. Il tema era stato affrontato anche da Sebastian Vettel (Aston Martin).
Grazie a Lewis Hamilton vedremo finalmente un arcobaleno sfrecciare su una Ferrari di Formula 1 in un paese omofobo?
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