La madre aveva tentato di uccidere la sua ragazza, e lei, che da allora vive nel Centro di prima accoglienza e di rieducazione «Rita Tonoli» a Traona, è fuggita per andare a trovare la fidanzata appena uscsita dall’ospedale.
La vicenda è drammatica, con qualche risvolto romantico. L’amore tra L., non ancora diciottenne e Lella, 29 anni, è stato molto contrastato dalla famiglia della più piccola. tanto che la madre, il giorno 8 maggio, durante un ennesimo colloquio-litigio con la fidanzata della figlia, l’ha colpita con più di trenta coltellate. E’ stata la stessa L. a rendersi conto che la situazione degenerava e a trovare il corpo della sua ragazza in un lago di sasngue in macchina.
Lella, tuttavia, ce l’ha fatta e da pochi giorni è uscita dall’ospedale di Sondrio, e L., che dal momento del tentato omicidio è stata allontanata dalla famiglia, insieme con la sorella e la nipotina, ha deciso di raggiungerla: ««Ho bisogno di lei, di Lella, è per questo motivo che me ne sono andata dalla comunità, dove ero stata costretta a stare dai giudici del Tribunale dei minori di Milano, dopo l’arresto di mia madre».
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