Gabriel Garko ed Eva Grimaldi indotti a nascondere la propria omosessualità dal produttore Alberto Tarallo

Ecco cos'hanno depositato a verbale nell'ambito dell'inchiesta sul suicidio dello sceneggiatore Teodosio Losito.

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Niente di nuovo sotto il sole, eppure è doveroso darne notizia. Perché ancora oggi sono molte, moltissime le star, italiane ma non solo, che nascondono la propria omosessualità, a causa delle pressioni ricevute da agenti, produttori, discografici.

L’occasione di far luce su un comportamento tossico, arcinoto, eppure ancora radicalmente incrostato nello star system, è in queste ore fornita da un’indagine delicata, che vede il produttore Alberto Tarallo indagato nell’ambito dell’inchiesta sul suicidio dello sceneggiatore Teodosio Losito, suo compagno scomparso nel 2019.

I pm sono in verità prossimi all’archiviazione dell’accusa. Il patron della società di produzioni cinematografica Ares, Alberto Tarallo, è indagato per istigazione al suicidio dello stesso Losito. Secondo le prime ipotesi il produttore avrebbe avuto un ruolo morale nel gesto disperato e definitivo di Losito. I due avevano un rapporto affettivo non meglio definibile, dal quale, leggendo le deposizioni delle celebrità chiamate a testimoniare (Gabriel Garko, Eva Grimaldi, Manuela Arcuri, Nancy Brilli, Giuliana De Sio e Barbara D’Urso tra gli altri), emergono particolari torbidi: manipolazioni psicologiche, riferimenti a una setta che ruoterebbe intorno alla Ares Film, magia nera, un persistente clima di ricatto e di abusi di potere a metà tra l’affettivo e il professionale.

Per maggiori informazioni circa l’inchiesta legata al suicidio di Teodosio Losito rimando i lettori agli articoli di Repubblica Roma, Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano, il Messaggero.

Nell’ambito nell’indagine sulla scomparsa dello sceneggiatore, che si tolse la vita per impiccagione l’8 Gennaio 2019 nella villa di Zagarolo in cui viveva con lo stesso Tarallo, sono emerse, tra le varie testimonianze, quelle di Gabriel Garko ed Eva Grimaldi. Che hanno entrambi dichiarato di essere stati indotti da Alberto Tarallo a nascondere la propria omosessualità, al fine di proteggere la propria carriera artistica.

Le due testimonianze sono state depositate agli inquirenti nell’ambito di un’inchiesta delicata, che cerca di fare chiarezza sulla terribile tragedia personale di una persona che si è tolta la vita per disperazione.  La gravità della vicenda, e il fatto di testimoniare sotto giuramento, hanno fornito ad Eva Grimaldi e Gabriel Garko la forza e la spinta morale per accendere una luce di verità sui tenebrosi nascondimenti che avvolgono le carriere di molte star dello spettacolo, da sempre costrette a nascondere la propria omosessualità, a causa del ricatto di agenti, produttori, discografici.

Ecco la trascrizione del verbale della deposizione di Gabriel Garko al Tribunale del Riesame:

“Noi eravamo tutte pedine di Tarallo, lui decideva il bello e il cattivo tempo e se non si faceva come detto eravamo tutti sotto ricatto psicologico. Voglio precisare che io quando andai da lui già nel 1992 a Roma ero gay e Tarallo mi diceva che dovevo nasconderlo assolutamente per la mia carriera di attore agli inizi. Mi indusse a lasciare un mio compagno dell’epoca senza impormelo ma conducendomi a tale decisione sulla base di quello che mi diceva ogni giorno circa la mia futura carriera. Mi diceva che facendo questo lavoro non potevo dire di essere omosessuale…”

Ecco la trascrizione del verbale della deposizione di Eva Grimaldi al Tribunale del Riesame:

“Non potevo esternare i miei sentimenti, li tenevo nascosti perché veniva visto come una distrazione dal lavoro, sapendo che ad Alberto (Tarallo ndr) dava fastidio.” Eva precisa che non era costretta. Si trattava di “restrizioni che all’epoca a me non piacevano ma che mi facevano comodo” (…) “Non potevo conoscere nessuno, ero chiusa come in una gabbia, faceva tutto Alberto” (…) “Mi sono innamorata di Imma Battaglia. Volevo parlarne con Teo, ma non sono riuscita, anche perché Alberto mi disse che non potevo innamorarmi di Imma perché non avrei più lavorato perché sarei stata attaccata mediaticamente, diciamo screditata, e non avrei più lavorato perché lesbica”.

Come si ricorderà, Eva Grimaldi e Gabriel Garko ebbero una storia d’amore pubblica, sulla quale la stessa attrice recentemente si è prodigata in svelamenti che ne negherebbero la veridicità. I due sono comunque in ottimi e teneri rapporti: si legga il nostro articolo a riguardo.

Gabriel Garko è oggi felicemente fidanzato con Matia Emme, e recentemente si è anche esposto pubblicamente nel desiderio di avere un figlio. il suo coming out resta uno dei più dirompenti, in un mondo, quello dello spettacolo italiano, ancora profondamente oscurantista su questo tema. A questo link abbiamo recentemente ripercorso i coming out di celebrità italiane. Una lista nella quale è compresa anche Eva Grimaldi, oggi legata a Imma Battaglia: indimenticabile la dichiarazione d’amore fatta proprio da Imma ad Eva in diretta tv durante il Grande Fratello Vip.

Dichiarazione d’amore che assume ulteriore valore liberatorio – oltre a all’innegabile potenza che ogni trasparente coming out di celebrity ha rispetto all’opinione pubblica – proprio alla luce dell’indagine sul suicidio di Losito. Indagine che partì proprio dal Grande Fratello Vip. Durante una puntata di una delle edizioni del celebre reality show, Rosalinda Cannavò, in arte Adua Del Vesco, aveva infatti parlato del suicidio di Losito in questi termini: “Non ci credo che sia stato un suicidio, sai? Tanto sappiamo bene chi è l’artefice di tutto questo schifo…”. Da quell’affermazione televisiva partì l’indagine.

Questo episodio è un piccolo barlume di luce sulle tenebre che ancora oggi, in Italia e non solo, avvolgono la libertà di molti artisti, costretti da discografici, produttori e agenti a nascondere sé stessi e la propria omosessualità, al fine di proteggere la propria carriera.

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