Nemmeno il tempo di annunciare che Paola Egonu sarà portabandiera italiana alle Olimpiadi di Tokio e gli omofobi, sessisti e razzisti da tastiera si sono scatenati.
Paventando una scelta dettata puramente dal fantomatico politically correct – che ormai rivaleggia col mitologico gender -, motivata dal fatto che è donna, lesbica (in realtà recentemente ha affermato di non guardare al genere delle persone con cui ha relazioni affettive, n.d.r.), e di colore, questi commenti mostrano non solo una preoccupante ignoranza generale, ma anche una totale incapacità di comprendere la lista di successi della campionessa azzurra che parla da sola.
Per limitarsi alla carriera in azzurro, Paola Egonu è medaglia d’oro ai campionati under 18 (2015) – in cui è stata anche eletta miglior giocatrice del torneo, vicecampionessa del mondo nel 2018, in cui viene eletta “miglior opposto”, medaglia di bronzo agli Europei 2019.
Ma soprattutto è oggi considerata la Pallavolista più forte al mondo, ed è, incidentalmente, anche la più pagata.
Un palmares in azzurro che, per amor di paradosso, potremmo paragonare ad esempio alla carriera di Roberto Baggio nel calcio: naturalmente nessuno avrebbe tirato in ballo il “politically correct” in quel caso.
Ma si sa, l’oggettività non è di casa dalle parti di questi odiatori seriali.
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