Serata a tinte LGBT anche sui canali generalisti, quella in arrivo oggi, in piena quarantena da Coronavirus. Alle ore 21:00 su Iris, canale 22, consigliamo la visione di J. Edgar di Clint Eastwood, film sceneggiato dal premio Oscar Dustin Lance Black, sceneggiatore di Milk nonché marito di Tom Daley. Interpretato da Leonardo DiCaprio, Armie Hammer, Naomi Watts, Ed Westwick, Jeffrey Donovan e Judi Dench, il film porta al cinema la storia di J. Edgar Hoover, giovane uomo ambizioso nell’America proibizionista, nominato capo dell’FBI dal Presidente Calvin Coolidge.
Figlio di un padre debole e di una madre autoritaria, Edgar è ossessionato dalla sicurezza del Paese e dai criminali che la minacciano a suon di bombe e volantini. Avviata una lotta senza esclusione di colpi contro bolscevichi, radicali, gangster e delinquenti di ogni risma, il direttore federale attraversa la storia americana costruendosi una reputazione irreprensibile e inattaccabile. A farne le spese sono i suoi nemici, reali o supposti, tutti ugualmente ricattabili dai dossier confidenziali raccolti, archiviati e custoditi da Helen Gandy, fedele segretaria che rifiutò il suo corteggiamento e ne sposò la causa.
Dove sia l’aspetto LGBT? Facile a dirsi, nel personaggio di Clyde Tolson, interpretato da Armie Hammer. Rumor alla mano, tra J. Edgar e Clyde c’era un rapporto che andava ben oltre l’aspetto professionale, tant’è che alla morte di Hoover, Tolson ne ha ereditato i beni e la casa, dove si trasferì e trascorse i suoi ultimi anni di vita. Peccato che nel film di Eastwood questo aspetto sia solo lontanamente accennato, tanto dall’aver attirato non poche critiche dalle associazioni LGBT.
Alle ore 23:15 su Cielo, canale 26, spazio invece a Donne sull’Orlo di una Crisi di Nervi, capolavoro di Pedro Almodovar. Liberamente ispirato da La voce umana di Jean Cocteau, il film passò in Concorso alla 45ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, vinse 5 premi Goya su 15 candidature, venne candidato all’Oscar come miglior film straniero, ai Golden Globe e ai Bafta, vinse due European Film Awards e un David di Donatello.
Protagonista è Pepa, una doppiatrice cinematografica abbandonata da Ivan, suo collega ed amante, che non sopportando l’idea di rimanere sola nell’appartamento pieno di ricordi chiede a un’agenzia di affittarlo…
Un trionfo camp assolutamente inedito e rivoluzionario, nel 1988, quasi interamente girato in un appartamento, tra risate e follie, colori sgargianti e tematiche LGBT.